PESCARA – “È più che giusta la causa che spinge il collega Consigliere Pd Pierpaolo Pietrucci allo sciopero della fame, perché il Governo regionale che ha escluso i Comuni del cratere sismico dalla Carta degli aiuti, rischia di condannarli a perdere fondi e vantaggi che invece altre regioni hanno assicurato ai propri centri. Il cratere va ricompreso e al più presto nel provvedimento redatto dalla Regione per dare benefici e sostegni a delle aree specifiche, attraverso le misure previste dall’articolo 107.3c del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, perché si rischia anche che siano fortemente penalizzati nella possibilità di attingere agli 800 milioni di risorse che stanno per essere erogate dal Fondo complementare del PNRR proprio sulle aree sisma, a causa dell’incapacità programmatoria della Regione. Il presidente Sospiri accolga la sua richiesta e fissi la seduta del Consiglio regionale richiesta per restituire giustizia a un argomento trattato malissimo che colpisce ingiustamente Comuni già svantaggiati”. Così il capogruppo consiliare regionale Pd Silvio Paolucci.
“La chiusura dell’esecutivo su questo argomento è incomprensibile, soprattutto perché l’esclusione è stata decisa senza una concertazione con i sindaci e con il Consiglio regionale e con effetti davvero devastanti per le economie dei centri del cratere, che si troveranno in una situazione di doppio svantaggio rispetto a quelli delle altre regioni che invece sono stati ricompresi e potranno avere il doppio delle risorse previste dagli aiuti di Stato – riprende Paolucci –. La Giunta è rimasta sorda agli appelli di Pietrucci e dei consiglieri Pepe e Mariani che reclamavano l’inclusione dei Comuni del cratere già da ottobre, non solo perché le risorse disponibili si accompagnano a sconti sul credito di imposta e contributi a scalare per piccole, medie e grandi imprese, previsti dalla misura 107.3c ma soprattutto perché starne fuori significa essere penalizzati rispetto ai bandi del fondo complementare del PNRR proprio sulle aree sisma, che stanno per uscire e che prevedono l’erogazione di 800 milioni di euro. E tale bando non potrà essere sfruttato al massimo per l’Abruzzo, perché la Regione ha escluso proprio i Comuni del cratere, che invece sono stati tutti inclusi nelle regioni vicine, com’è accaduto nel Lazio, Umbria e Marche e questo porta anche una situazione di disparità e svantaggio fra i nostri Comuni terremotati e tutti gli altri. Una richiesta rimasta inascoltata, come non lo sono stati i sindaci che chiedevano alla Regione di non perdere tali opportunità. La protesta di Pietrucci ora rimette in discussione tale esclusione, chiedendo a Giunta e Consiglio che si avvii una discussione aperta con i sindaci, il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini e tutte le istituzioni coinvolte nel processo di ricostruzione dei nostri borghi sulla vicenda della Carta degli Aiuti. Un punto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio, ovvero un Consiglio straordinario ad hoc alla presenza di tutti gli attori istituzionali, per porre rimedio a una scelta sbagliata e paradossale, che penalizza popolazione e attività economiche di aree che non solo vivono lo svantaggio di essere interne, ma sono state anche duramente segnate dai terremoti. Aree che oggi vivono la beffa di stare fuori dagli aiuti per via dell’incapacità programmatoria di questo governo regionale”.