TERAMO – Dal 19 aprile al 7 di maggio la FLC CGIL Teramo ha organizzato assemblee in video conferenza per il personale delle scuole della provincia. Oltre 600 tra docenti e ATA hanno partecipato a questi incontri. Ci si è confrontato sui temi degli organici e delle risorse messe a disposizione per le scuole in tempi di pandemia, sulla Missione 4 Istruzione e ricerca del PNRR, sul rinnovo contrattuale, scaduto nel 2018. Sono stati momenti di discussione e di approfondimento su temi che da un lato hanno evidenziato le richieste della categoria, dall’altro hanno fatto emergere la determinazione di battersi per una scuola pubblica di qualità. L’imperativo pere tutti è quello di passare dalle parole ai fatti.
Nel corso delle assemblee sono emerse tutte le difficoltà che stanno affrontando i docenti in questi tempi di pandemia. Un lavoro, quello docente, che va riconosciuto per l’impegno profuso in condizioni di grandi problematicità: si è affrontata l’emergenza con spirito di servizio, spesso oltre gli stessi obblighi contrattuali. Praticamente ci si è fatti carico dei problemi organizzativi e strutturali delle istituzioni scolastiche, restando sempre connessi, con una dilatazione degli impegni lavorativi, con modalità innovative sul tema della didattica, con responsabilità aggiuntive ed un senso di abnegazione di grande rilievo. Ugualmente, i problemi della vigilanza e dell’accoglienza, oltre a quelli della sanificazione, sono stati affrontati con spirito di servizio dai collaboratori scolastici. Il personale di segreteria (assistenti amministrativi e DSGA), con organici ridotti, ha dovuto assolvere a compiti amministrativi sempre più gravosi e ha visto aumentare in maniera esponenziale gli adempimenti, le rilevazioni, le molestie burocratiche.
Nel corso delle assemblee abbiamo ricevuto segnalazioni di scuole che non hanno ottenuto il numero di classi richiesto. Sintomatico è il rifiuto di attivare una seconda classe prima nel Liceo scientifico sportivo di Atri. Un caso che dimostra come l’Amministrazione continua a ragionare solo in termini di burocrazia ministeriale, nonostante le evidenti contraddizioni che ne derivano, nonostante le richieste del territorio e delle famiglie.
In altri casi si tratta di vere e proprie contrazioni delle classi, con la mancata accettazione delle richieste di sdoppiamento di quelle numerose. Eppure bisognerebbe tener conto dei numeri troppo alti di bambini e bambine nelle sezioni dell’infanzia (si sa che i bimbi non indossano le mascherine); della richiesta del tempo pieno rivendicato dalle famiglie nella primaria e del tempo prolungato alla secondaria di I grado.
Se, invece, non si accolgono le istanze per la formazione delle classi, inviate dalle singole istituzioni scolastiche all’Ambito territoriale, la promessa di bloccare gli organici e di dare più tempo scuola, rischia di trasformarsi in una beffa, con evidenti ricadute sulla qualità del servizio e sulla sicurezza per tutti.
Non è il momento delle dichiarazioni, occorre passare ai fatti. Siamo ancora in tempo per correggere queste storture. Chiediamo all’Ambito territoriale di accogliere le richieste di formazione delle classi inviate dalle scuole.
FLC CGIL TERAMO