ALBA ADRIATICA – I lavori del lungomare vanno avanti. La curiosità e l’attenzione di tanti crescono intorno ad un’opera i cui tratti iniziano a delinearsi e così, con cadenza ciclica, si ripete il ritornello delle critiche da parte del gruppo SiamoAlba alle quali segue, necessariamente, la nostra replica.

In relazione al tracciato della ciclabile nell’area adiacente la piazzetta di via Isonzo, va chiarito che la presunta tortuosità ed il restringimento delle corsie, aspetti lamentati dal capogruppo Marconi, sono in realtà accorgimenti -non certo inventati da noi – utilizzati anche nella viabilità stradale, che per certi versi suggerisce e per altri impone ai ciclisti un rallentamento in un’area in cui può esserci interferenza tra traffico ciclabile e pedoni che dal lungomare si recano all’interno della piazza o verso la spiaggia. Tutto ciò, nell’ottica sostenibile di tutelare gli utenti “deboli”, nel caso specifico proprio i pedoni.

La larghezza minima della pista ciclabile, nel tratto con il restringimento, è comunque di 3.10 m. ben più larga della pista ciclabile preesistente nel tratto interessato.

La preoccupazione per i cordoli a spigolo vivo deriva, evidentemente, da un’inadeguata conoscenza del progetto. Ribadiamo, come già più volte fatto, che tutti i cordoli che delimitano la pista ciclabile sono “a raso”, vale a dire alla stessa quota della pavimentazione in calcestruzzo drenante che sarà realizzata nelle prossime settimane. Non vi sarà, pertanto, alcun elemento di pericolosità. Medesimo discorso vale per la passeggiata pedonale con pavimentazione in travertino.
La scelta di questo materiale, aldilà delle sue innegabili caratteristiche di pregio estetico, è legata al fatto che si tratta su una pietra locale, naturale, durevole e molto resistente, naturalmente antiscivolo e che non si riscalda per irraggiamento solare.

Rientrata la critica sull’abbattimento dei pioppi ci si pone ora il problema delle dimensioni delle alberature. Orbene, ribadiamo ancora una volta che le dimensioni e le tipologie arboree nascono da un approfondito studio agronomico. Nel caso specifico si è dovuto accettare un compromesso tra la possibilità di reperire alberature adulte ed idonee al trapianto e la capacità di radicamento nel luogo d’impianto essendo chiaro come il trapianto di esemplari adulti li espone ad un maggiore rischio di attecchimento rispetto ad esemplari “giovani”.

Come già più volte chiarito, a seguito della necessità di abbattimento dei pioppi, ci si sta impegnando per reperire alberi in grado di svolgerne la funzione acero campestre. L’impianto di alberature adulte è peraltro previsto in aree specifiche quali le piazzette.

Resta infine stucchevole la questione degli spazi di sosta. Non perché non importante ma perché da noi già più e più volte argomentata trattando dei principi alla base dell’intero impianto progettuale.

Ribadiamo per l’ennesima volta che la riduzione degli spazi di sosta rappresenta una scelta e risponde ad una precisa volontà politica volta al recupero delle piazzette e delle rotonde quali spazi di aggregazione sociale e e luoghi di svago collettivo in cui si possano creare i presupposti per attrarre cittadini e turisti. Giochi per bambini, sedute e spazi di relazione per gli adulti, luoghi accoglienti di ritrovo giovanile, veri e propri salotti urbani con arredi e servizi che rendano piacevole soggiornarvi.

Il problema dei parcheggi e della logistica in generale non viene con ciò ignorato, semplicemente la loro delocalizzazione è un atto necessario in un’ottica di riqualificazione globale del nostro tessuto urbano. Come già per il parcheggio di via toscana, si procederà con la modifica degli spazi di sosta a pagamento e con la creazione di nuovi spazi in aree diverse dal lungomare.

E’ nella logica delle cose che ogni trasformazione urbanistica porti con sé cambiamenti profondi e definitivi di forme, di aspetti, anche di stili di vita. Amministrare una città significa anche dover fare un insieme complesso di scelte tra loro connesse ed essenziali per il miglioramento della qualità della vita di tutti noi. Come sempre, a queste scelte complesse non ci sottraiamo, consapevoli delle critiche, più o meno faziose, che ci possono esser mosse.

Il nostro ruolo politico ci impone di governare il territorio e le sue trasformazioni anche quando le nostre scelte possono incidere su costumi e stili di vita. Oggi, molto più che nel passato, la gente chiede alla politica attenzione alla salute pubblica ed al benessere comune. In una parola chiede “sostenibilità” e con il progetto del lungomare, ma non solo con esso, vogliamo fornire risposte adeguate alle aspettative della nostra comunità.

Di una cosa siamo certi, che per l’inizio dell’estate del 2024 i nostri cittadini ed i nostri turisti potranno, essi stessi, esprimere un loro primo giudizio dal momento che per l’inizio si concluderà il primo stralcio di questa importante opera che restituiamo alla fruibilità di tutti.

#UniAmoAlba