TERAMO – L’insegnante lavora in un istituto superiore del capoluogo ed è originario della provincia di Teramo.
È stata emessa una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari, eseguita questa mattina dai carabinieri della Compagni di Teramo che hanno condotto le indagini.
Gli episodi che sarebbero accaduti a scuola tra l’ottobre del 2021 dal febbraio scorso, vittime di «strusciamenti e di palpeggiamenti» tre studentesse tra 14 e 15 anni, durante l’orario delle lezioni in classe.
Di Nanna – “Nel momento in cui si ritiene sufficiente la parola di alcuni minorenni per mandare agli arresti un uomo, quando i fatti contestati sarebbero avvenuti in aula durante le lezioni e persino alla presenza degli insegnanti di sostegno che nulla hanno visto o sentito, ci si trova nella stessa situazione dei processi celebrati nel ‘600 di caccia alle streghe“. Così ha dichiarato l’avvocato Vincenzo di Nanna, difensore del docente teramano arrestato, dopo aver proposto ricorso al Tribunale del riesame. definendo le presunte vittime Streghe del 600 e il presunto stupratore, “uomo buono”.
Di Nanna – “Nel momento in cui si ritiene sufficiente la parola di alcuni minorenni per mandare agli arresti un uomo, quando i fatti contestati sarebbero avvenuti in aula durante le lezioni e persino alla presenza degli insegnanti di sostegno che nulla hanno visto o sentito, ci si trova nella stessa situazione dei processi celebrati nel ‘600 di caccia alle streghe“. Così ha dichiarato l’avvocato Vincenzo di Nanna, difensore del docente teramano arrestato, dopo aver proposto ricorso al Tribunale del riesame. definendo le presunte vittime Streghe del 600 e il presunto stupratore, “uomo buono”.
Adele Di Rocco – “Terribili dichiarazioni che non passano in sordina ma che hanno lo scopo di un talkshow interazioni tra media e opinione pubblica quando i processi si sostituiscono a quelli reali, prendendo forma nella quale ogni individuo dispone della libertà di parola, spesso facendo venir meno quella degli attori coinvolti. Motivo per cui si assumono toni molto accesi e orientamenti colpevolisti, volti a screditare l’immagine dell’imputato e a indagare sui possibili moventi.
Questo fa sì che nei processi mediatici non ci sia alcun limite deontologico da rispettare nei confronti delle persone coinvolte , motivo per cui spesso anche le vittime possono essere definite colpevoli. Accade questo purtroppo nei casi di processi applicati per reati sessuali, i quali spesso si trasformano in una Gogna pubblica per la vittima… sorgono spontanee delle domande…
- Perché delle studentesse dovrebbero mentire affrontando un processo dove verranno ascoltate e dovranno fornire dei elementi di fatto per sostenere l’accusa di stupro?
- Perché l’uomo che è accusato di stupro viene elogiato per il ruolo che riveste definendolo “buono”?
Fortunatamente disponiamo di un Ordinamento Giuridico formato da norme e leggi in cui auspichiamo la verità e la Giustizia e il pronto intervento del Garante dell Infanzia.