TERAMO – “Domani ci sarà un incontro del direttivo Anci con l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, con il responsabile regionale per le vaccinazioni, Maurizio Brucchi, e con il direttore della Protezione civile. Incontro che abbiamo voluto come sindaci perché dobbiamo capire quale coinvolgimento si vuole dalle amministrazioni comunali”. Così il presidente Anci Abruzzo e sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, che a fronte del coinvolgimento delle amministrazioni locali nella campagna vaccinale chiede a Regione Abruzzo e Governo maggiori risorse, sempre all’interno dei fondi Covid, in termini sia economici sia di personale. “C’è un principio che abbiamo capito – ha aggiunto D’Alberto – Senza i Comuni, senza il supporto delle strutture dei Comuni, la campagna vaccinale non va da nessuna parte. Quindi quale coinvolgimento vogliamo dai sindaci, dai Comuni? Perché il piano vaccinale non specifica come. Logistico? Lo stiamo facendo. Organizzativo? Lo stiamo facendo. Ma come deve avvenire”.
Il presidente Anci sottolinea come l’organizzazione della campagna vaccinale impatti fortemente sulle attività amministrative dei Comuni. “Si chiede ai Comuni di mettere a disposizione intere strutture, e con l’avvio della vaccinazione di massa l’impegno sarà ancora maggiore – continua D’Alberto – ma le risorse umane e logistiche necessarie richiedono che ci sia un riconoscimento istituzionale, altrimenti il sistema si inceppa. Perché gli uffici del Comune sono gli stessi che fanno il sociale, che devono occuparsi del Cas, che fanno i procedimenti e le gare. Ci vuole un riconoscimento del ruolo dei Comuni, perché se ci mettono a disposizione le risorse, sempre nell’ambito dei fondi Covid, saremo noi a organizzare il servizio sul territorio. Ma mettiamo i Comuni, che sono presenti e continueranno a farlo, in condizioni di operare perché questa situazione sta strozzando le amministrazioni”. Poi D’Alberto in veste di sindaco di Teramo ha chiesto alla Asl una calendarizzazione delle vaccinazioni. “Come istituzioni abbiamo la necessità di dare risposte certe e chiare ai cittadini, soprattutto a chi ha più bisogno di essere vaccinato subito. Perché questa è una partita che si gioca anche sui tempi. Noi al momento abbiamo su Teramo città un numero di vaccinati con la seconda dose alla data del 5 aprile di 7.100. E’ un numero che va assolutamente ampliato, potenziato – ha detto – Adesso andiamo a vaccinare i fragili, ma abbiamo già la fascia d’età dai 70 agli 80 che chiede giustamente quando e come poter essere vaccinata. Quella che chiediamo è una programmazione sulla base del piano vaccinale approvato, che ci consenta di dare risposte e stabilire una scala di priorità”. (ANSA).