TERAMO – Stamane la riunione in Prefettura con il Comune e la Asl per mettere in piedi le linee guida sulla gestione dell’accoglienza dei profughi ucraini. La situazione è drammatica, come riporta un articolo de Il Messaggero di oggi, nel quale si preannuncia l’arrivo di un migliaio di profughi, la maggior parte donne e bambini. Ad horam manca ancora un’organizzazione verticale, come richiesta dal sindaco Gianguido D’Alberto che sempre su Il Messaggero, ha sottolineato la personale preoccupazione, chiedendo a gran voce la realizzazione di un HUB, essendoci problemi anche di natura sanitaria. “C’è bisogno di una rete istituzionale coordinata dalla Prefettura. Intanto abbiamo fatto un censimento interno per capire quanti residenti ucraini sono nel territorio provinciale. Chiederò che lo facciano tutti i comuni. A Teramo ce ne sono 168, un numero significativo e indicativo per capire quale possa essere la rete familiare di accoglienza“.
Domani, martedì 8 marzo, si terrà una riunione in Regione Abruzzo con la presidenza, con la Protezione Civile e il dipartimento sanità. Da lì si tracceranno le linee guida. “Dopo sarà convocata un’assemblea dei Sindaci presso il Parco della Scienza, che consentirà di mettere a sistema le indicazioni chiare a tutti i Primi cittadini. Il flusso non potrà essere gestito singolarmente, ma all’interno di un sistema“.
(Comunicato stampa dell’ente) – Questa mattina il sindaco Gianguido D’Alberto e l’assessore al sociale Ilaria De Sanctis hanno partecipato alla riunione in Prefettura con il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, alla presenza della Asl e della Caritas, convocata per affrontare tutte le tematiche relative al sistema di accoglienza delle popolazioni ucraine in fuga dalla guerra.
Il primo cittadino, che ha sottolineato come i Comuni siano in prima linea fin dai primissimi giorni del conflitto e abbiano già messo in campo, insieme alle diverse associazioni, sportelli dedicati a coordinare la raccolta di beni di prima necessità da inviare in Ucraina, ha chiesto con forza un sistema di gestione delle attività coordinato e univoco, con particolare riferimento al sistema di accoglienza.
“Se la prima fase dell’emergenza è stata caratterizzata da una rete solidale in cui i Comuni hanno fatto da raccordo delle diverse iniziative – sottolinea il primo cittadino – adesso si apre una nuova fase che deve necessariamente vedere un coordinamento univoco e uniforme tra tutte le istituzioni provinciali e regionali, con le Prefetture a fare da raccordo, per dare risposte certe e veloci. In quest’ottica, l’incontro di questa mattina è stato particolarmente importante perché va nella direzione di strutturare, in tempi che dovranno essere rapidissimi, una rete di assistenza che deve fare i conti con le incertezze sui tempi e modalità di arrivo dei profughi e del loro numero”.
Il Comune, in particolare, ha chiesto che si definisca da in lato una linea di comunicazione interna tra i soggetti istituzionali che permetta di operare in maniera unitaria e dall’altro una linea di informazione esterna univoca e uniforme per dare riferimenti certi ai cittadini che autonomamente stanno manifestando la volontà di ospitare i profughi.
“Domani mattina come sindaco di Teramo e presidente Anci Abruzzo parteciperò alla riunione convocata dal presidente della Regione Marco Marsilio, nominato Commissario delegato all’emergenza – spiega D’Alberto– è fondamentale che la gestione dell’emergenza sia centralizzata a livello regionale, attraverso Prefetture e Asl, anche in relazione agli aspetti sanitari legati alla pandemia ancora in essere. La maggior parte dei cittadini ucraini non è vaccinata e va dunque protetta anche rispetto al rischio legato alla pandemia. Inoltre è necessario che venga effettuata una ricognizione dei cittadini ucraini residenti nella nostra Regione, che può darci un’indicazione importante, anche se non esaustiva, di quale sia la rete familiare e parentale che si è già attivata per far arrivare in Italia i cittadini in fuga dalla guerra“.
Ricognizione che il Comune di Teramo ha già realizzato, rilevando come siano 168 i cittadini ucraini residenti in città. Nei prossimi giorni, inoltre, saranno convocate, in accordo con la Provincia, assemblee dei sindaci, sempre nell’ottica di gestire in maniera sinergica e uniforme il sistema di accoglienza.
ASCOLTA GIANGUIDO D’ALBERTO