TERAMO – “Le discriminazioni nei luoghi di lavoro non sono considerate nella nostra provincia violenze”. A sostenerlo è la Consigliera di Parità della provincia di Teramo, Monica Brandiferri, che in occasione dell’otto marzo, Giornata Internazionale della Donna, invita tutte le donne a lottare affinché si colmi finalmente questo vuoto istituzionale.
“A quasi due anni dal mio insediamento, ho ascoltato tantissime donne vittime di discriminazioni e violenze: per mobbing, lavoro nero, per molestie sessuali, per mancato avanzamento di carriera o per problematiche legate alla maternità”, prosegue Brandiferri, “Lo scorso anno, sono state 1422 le donne che si sono rivolte ai dieci centri antiviolenza, presenti sul territorio regionale, numeri che salgono vertiginosamente se s’includono tutte le lavoratrici che hanno subito violenza nei luoghi di lavoro – non sono forse violenza la paga da fame che sono obbligate ad accettare le donne per lavoro domestico o di cura?
“Quante sono le donne che nel corso della loro vita lavorativa sono state sottoposte a qualche tipo di ricatto sessuale per ottenere un lavoro, per mantenerlo o per ottenere progressioni di carriera?”, aggiunge la Brandiferri, “Ancora poche le donne Teramane che trovano il coraggio di denunciare le molestie sessuali subite sul luogo di lavoro per paura di ritorsioni da parte del datore di lavoro, una donna su cinque ne parla e solo lo 0,1 % dei casi finisce in Tribunale – dati Istat”.
“C’è ancora moltissimo da fare perché la nostra Provincia è tra i fanalini di coda nello scenario regionale in tema di occupazione femminile, welfare aziendale e con un’altissima percentuale di dimissioni per maternità”, conclude la Consigliera di parità, “Le istituzioni ci sono e le donne non si devono sentire abbandonate perché la violenza sulle donne non può avere colore politico come purtroppo accade nella nostra provincia.”