TERAMO –  La protesta degli ultrà contro il mondo del calcio professionistico non è mancata, dinanzi all’Ateneo teramano, nel giorno del ritorno a Teramo di Gabriele Gravina, presidente della FIGC e che dall’Abruzzo, da Castel di Sangro, mosse i suoi primi passi verso la scalata al vertice del calcio nazionale. “Parlate di lealtà, moralità e sport come ideali… ma i vostri interessi hanno distrutto il calcio e i suoi valori“: questo è quel che recitava lo striscione all’esterno dell’Unite. Nella sala lauree della Facoltà di Scienze Politiche, intanto, tutto il mondo del pallone abruzzese era presente, dal Pres. Reg.le Daniele Ortolano, in giù.