TERAMO – “Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio svende l’Abruzzo sull’altare di Fratelli d’Italia e della Lega. Marsilio, nel definire quello sull’autonomia differenziata ‘un Disegno di Legge equilibrato che ha l’obiettivo di far crescere tutta l’Italia’, fornisce l’ennesima dimostrazione di considerare l’Abruzzo terra da depredare”. Così, in una nota, l’Associazione di cultura politica ‘Antonio Gramsci’ Abruzzo, che prosegue: “Marsilio afferma che ‘verranno determinati i livelli essenziali delle prestazioni con conseguente indicazione di fabbisogni e relativi costi’, che ‘nel processo di concessione dell’autonomia viene valorizzato il ruolo del Parlamento’. Tutto falso! Il ddl Calderoli, in un contesto nel quale il regionalismo solidaristico è solo affermato, produrrà un drammatico aumento delle differenze economiche e sociali, che già esistono, tra le regioni”.
“L’autonomia differenziata comporterà un’inevitabile sottrazione di ingenti risorse alla collettività nazionale; servizi ed infrastrutture logistiche, come trasporti, distribuzione di energia, sanità, istruzione, che devono avere necessariamente una struttura ed una dimensione nazionale, saranno disarticolati ed indeboliti – continua la nota – con effetti drammatici sul funzionamento dell’intero sistema Paese. La sottrazione del gettito fiscale alla redistribuzione sull’intero territorio nazionale, oltre a determinare un taglio di risorse incalcolabile a favore delle regioni più deboli, andrà a violare il principio costituzionale di solidarietà economica e sociale. Insomma, le disuguaglianze tra Nord e Sud aumenteranno, i territori più svantaggiati subiranno un inevitabile crollo sociale ed economico. Uno scenario che avrà l’ulteriore effetto di mettere in crisi l’intera Italia. In ultima analisi, i principi di uniformità ed uguaglianza verranno definitivamente violati”.
“Il Parlamento, contrariamente a quanto affermato da Marsilio, sarà ridotto a mero soggetto ratificatore di intese raggiunte solo dagli esecutivi (Governo e Giunte regionali). I livelli essenziali delle prestazioni, che nella Costituzione sono parametro e garanzia del regionalismo solidaristico, sono elevate da Marsilio a conquista decisiva del ddl Calderoli. In realtà nella riforma del leghista i livelli essenziali vengono clamorosamente elusi, potendo le intese fra Governo e Regioni essere raggiunte anche in assenza della loro determinazione. In definitiva, con tale scellerata riforma le regioni del sud e l’Abruzzo saranno fortemente penalizzate e vedranno aumentare le diseguaglianze rispetto alle regioni più ricche, con l’ulteriore conseguenza che l’unità e la indivisibilità della Repubblica saranno compromesse”, conclude l’Associazione ‘Antonio Gramsci’.