Riporto testualmente dal quotidiano “La Stampa” : “oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo, e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (88,8%), ben il 32,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo. A ricordarlo è la Società Italiana di Pediatria Sociale (Sipps), in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo che si celebra il 7 febbraio, e del Safer internet day che ricorre l’8 febbraio.

Riporto testualmente “Secondo la Polizia Postale e delle Comunicazioni  in Abruzzo sono stati 186  i minorenni vittime di ingiurie, minacce e molestie, diffamazione on line, 38 di stalking,  34 di estorsioni, 27 di ricatti sessuali. Le tipologie più diffuse di cyber-bullismo, piaga che complessivamente ha interessato 560 minori, di cui 62 addirittura in età inferiore a 9 anni. Basta snocciolare questi numeri, per comprendere l’importanza del Safer Internet Day 2022. Altre tipologie di cyberbullismo riguardano la diffusione di materiale pedopornografico, 81 vittime, e il furto di identità sui social network, 87 vittime”.

Riporto dal sito “I due punti”: Bullismo di fine anno a Teramo. “Corri Ciccione e gli lanciavano i petardi” benvenuto 2022”.

Riporto dal sito Ekuonews :Oramai lo sostengono tutti gli educatori. Il bullismo è il primo problema  tra i giovani. Dopo i tre arresti di lunedi  a L’Aquila ieri una nuova aggressione da parte di un branco di bulli  a Teramo,  alle 15,00 davanti la scuola Noè lucidi, dunque davanti ad un luogo frequentato e controllato come il tribunale, a pochi passi dalla stazione dei carabinieri . Secondo i carabinieri, la scena avrebbe preso luogo sotto gli occhi di numerosi testimoni, che in un exploit di disimpegno morale non sarebbero intervenuti per aiutare il ragazzo. Solo un ragazzo ha aiutato il malcapitato, chiamando i primi soccorsi”.

Una cosa è certa: il bullismo è un fenomeno molto diffuso nelle scuole e negli spazi di incontro dei giovani. Ed in forte aumento. E’ essenziale che ogni situazione che presenti le caratteristiche tipiche del bullismo venga individuata e arginata nel modo giusto, stroncando i comportamenti di sopruso e di prevaricazione nei confronti di bambini o adolescenti fisicamente o psicologicamente più fragili. Ma non dobbiamo confondere il bullismo con i normali litigi che possono verificarsi tra coetanei o con gli scherzi che vengono fatti senza intenzione di ferire l’altro… questi hanno la caratteristica della “occasionalità”. Perché si possa parlare di bullismo è infatti necessario verificare che siano presenti alcune determinate caratteristiche.

Riporto da Orizzonte ScuolaPer bullismo si intendono tutte quelle azioni di sopruso intenzionali ripetute nel tempo messe in atto da un “bullo” (o più “bulli, nel caso si tratti di più bambini o adolescenti) nei confronti di una “vittima”, ovvero di un altro bambino o di un adolescente che non è in grado di difendersi; insomma deve esistere un inequivocabile squilibrio di potere tra chi compie il gesto e chi lo subisce”.

Un bambino o un adolescente, quindi, è considerato vittima di bullismo se viene sottoposto ad azioni offensive in modo ripetuto, sistematico e intenzionale, da parte di uno o più compagni e si ritrova quindi ad aver paura di denunciare gli atti di bullismo subito. Tutto questo, contrariamente a quello che si pensa, ha delle gravissime conseguenze sulla vita reale. Ci si rende perfettamente conto come sia fondamentale riconoscere per tempo i segnali di bullismo a cui un ragazzino o un adolescente possono essere sottoposti.

Gli studi degli ultimi cinque anni, soprattutto relativi alla popolazione scolastica in molti Paesi industrializzati, hanno messo in luce come le forme più “sottili e psicologiche” di violenza si manifestano in modo subdolo soprattutto tra le ragazze, andando ad attaccare la rete sociale delle vittime ma in una modalità più difficile da intercettare per genitori e insegnanti. Il fenomeno si manifesta solitamente (almeno nella fase iniziale) tramite determinati comportamenti da parte del bullo (offese sia pubbliche che private, diffusione di pettegolezzi, calunnie, ecc…) con l’intenzione di distruggere l’immagine della vittima e, quindi, andando a toccare la sua “immagine e reputazione”, sia reale che online!
E’ ovvio che fenomeni come la depressione e i disturbi alimentari sono strettamente connessi a tali forme di bullismo. E le cronache, purtroppo, ne sono piene.

E’ essenziale quindi essere “presenti” nei vari contesti educatavi-formativi e sociali che richiedono, oggi più che mai, un alto livello di informazione e preparazione relativamente a fenomeni come quello del Bullismo o del cyber-bullismo. Questo senza distinzioni vale per i genitori e per gli insegnanti, parti di un sistema che solo in modo sinergico può arginare un’onda che sembra inarrestabile di violenza, di odio, di insensibilità e di disagio.