TERAMO – “La Repubblica italiana riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.” Legge 30 marzo 2004, n.92

Come noto il Giorno del Ricordo è stato istituito con Legge dello Stato al fine di tenere viva, conservare ma anche e soprattutto alimentare e rinnovare la memoria dei tragici fatti che hanno riguardato la tragedia di migliaia di italiani trucidati nelle foibe nonché migliaia e migliaia di esuli dalmati istriani e fiumani costretti ad abbandonare le proprie case e tutti i loro beni ma soprattutto a lasciare quelli che non solo per loro ma da secoli erano territori e regioni mai avulse dalla storia italiana, terre che furono romane e per mille anni veneziane.

Un esodo forzato che sicuramente rappresenta un momento drammatico della nostra storia e che finalmente dopo tantissimi anni di silenzio ha trovato nella legge 92\2004 il giusto riconoscimento; dai lavori, dalle relazioni parlamentari si evince a chiare lettere il colpevole ritardo con il quale si è giunti all’istituzione di questa giornata che rappresenta un patrimonio di memoria per tutti quei fatti e rispetto ai quali non puo’ esserci strumentalizzazione politica ma solo affermazione di verità storiche non confutabili da alcuna reticenza che purtroppo nel tempo si è avuta.

Emblematiche le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “Foibe, ignorate per cecità; il dramma del popolo giuliano dalmata fu scatenato da un moto di odio e furia sanguinaria e un disegno annessionistico slavo che prevalse innanzitutto nel trattato di pace del 1947 e che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica. Non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità di aver negato o teso ad ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica”

Cosi come le parole del Presidente Mattarella ; “una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono per superficialita’ o per calcolo il dovuto rilevo.

Il giorno 11 febbraio, pertanto, nella stragrande maggioranza dei comuni italiani di qualsiasi colore politico si celebreranno eventi per il ricordo; purtroppo ad oggi non ci è noto sapere cio’ che il comune di Teramo fara’ non essendo stato pubblicizzato o reso noto alcunche’.

Siamo fiduciosi che dopo la bruttissima pagina dell’anno passato, quest’anno in occasione del prossimo consiglio comunale in cui verra’ quantomeno ricordata la giornata con un minuto di raccoglimento non dovremo assistere di nuovo ad atteggiamenti vergognosi e al limite del negazionismo; non vorremmo che “quelle piccole sacche di negazionismo” alle quali ha fatto recentemente riferimento il Presidente Mattarella a proposito delle foibe trovino qualche appiglio proprio nella nostra citta’.

Questo coordinamento, nell’invitare l’amministrazione comunale di Teramo ad illuminare la sede comunale con i colori del Tricolore per il giorno 10 come d’altronde previsto in moltissimi comuni italiani, informa che nella medesima mattina del 10 febbraio alle ore 9 verranno deposte presso Via Martiri delle Foibe zona artigianale di Villa Pavone tre rose bianche che rappresentano il passato, il presente e il futuro ovvero il dolore, il ricordo e la speranza. Inoltre alle 10.15 seguirà deposizione presso i tigli, al giardino davanti asilo nido Lettieri, di una corona.

IL COORDINAMENTO COMUNALE DI TERAMO DI FRATELLI D’ITALIA