TERAMO – La candidata al consiglio regionale Avv. Rossella Licursi (FDI), interviene sulla esclusione della categoria dei disabili e degli invalidi civili dal reddito di cittadinanza.
Anche a nome delle associazioni dei disabili e degli invalidi civili, Rossella Licursi dopo la presentazione del reddito di cittadinanza, esprime con forza tutto il suo disappunto per le promesse non mantenute in favore delle persone fragili in quanto ad oggi non è stato registrato alcun aumento delle misere pensioni che i disabili e gli invalidi civili percepiscono.
Per questo la Licursi auspica, sin da subito, la istituzione di un tavolo di confronto, soprattutto con chi è chiamato a legiferare in materia per il mancato aumento delle pensioni di invalidità. Si parla, infatti, di promesse elettorali non mantenute nei confronti di tali categorie..
Il timore, continua Rossella Licursi, è quello di fare rimanere sia le persone affette da disabilità che gli invalidi civili esclusi sia dal lavoro, che non si trova nonostante il collocamento obbligatorio, che dal reddito di cittadinanza, che dagli aumenti previsti per gli invalidi, ma solo se poveri.
Le legittime aspettative dei disabili e degli invalidi parziali o totali, pertanto, che ricevono una pensione davvero minima, di 285 euro al mese e, che speravano di vedersela aumentare almeno fino ai 500 euro previsti da Pensione e dal Reddito di cittadinanza sono invece rimasti inevase, perché l’accesso al contributo varato per decreto dal governo resta limitato, anche per gli invalidi, a coloro che hanno un Isee inferiore a 9.360 euro.
La Licursi pone, altresì, l’accento sulle attuali inefficienze dei Centri per l’impiego (Cpi), i quali, non formulano proposte di lavoro in favore di dette categorie svantaggiate nonostante esiste una legge nazionale che prevede il collocamento obbligatorio dei disabili.
Ecco allora il rischio per le persone disabili e invalide civili della doppia esclusione dal lavoro perché il collocamento obbligatorio pubblico non funziona e dal Reddito di cittadinanza stesso perché considerato, cumulando i redditi dei genitori, troppo alto per essere aiutato.
In conclusione, Rossella Licursi, stante l’attuale situazione e in assenza di concrete politiche sociali denuncia, purtroppo, che per almeno altri 800 mila disabili e invalidi civili rimane la vergogna di una pensione ferma a 285 euro al mese.