ATRI. 200 manifesti, le mura di una cittadina intera, bianco candido. Queste le tre coordinate dell’ultimo intervento-manifesto “shhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” di Andrea Astolfi, realizzato nella città di Atri, visibile dal 3 al 10 gennaio 2020. “Un lavoro – spiega l’artista – manifestatosi alle porte della nuova decade, come a proiettarci in una rinnovata idea dell’arte e dello spazio urbano”. Astolfi, in effetti, stavolta l’ha fatta grossa: la notte del 3 gennaio ha occupato tutti gli spazi pubblicitari di un’intera cittadina, facendo letteralmente piazza pulita, anzi: piazza bianca. Atri si è svegliata tutta bianca, i cittadini si sono guardati attorno, interrogandosi. Spazzata via totalmente la pubblicità consumista in una sola notte, Astolfi ha fatto tutto-bianco non solo all’inizio del nuovo anno, (metaforico, forse anche di nuova vita) ma soprattutto una volta conclusosi quel periodo dell’anno maggiormente destinato al consumismo e alla mercificazione che del Natale e del Capodanno ne sono divenuti la brutta faccia. Questo il senso dell’intervento: fare posto, fare bianco, invitare al raccoglimento.

L’artista sbianca così una cittadina intera, la ripulisce dalla confusione e dalla baruffa mercantile, restituendo alle mura cittadine riposo e quiete: 200 manifesti, tutti rigorosamente bianchi, uno dietro l’altro, fino allo stordimento e all’esasperazione. Una ricerca, una meditazione sul silenzio, sul vuoto – elemento cardine nella ricerca dell’artista – e sulla sua potenza dirompente. Se Cage cercò di ascoltare il silenzio, Astolfi con questo lavoro cerca di visualizzarlo, di indicarlo a chi è disposto a osservare. Astolfi ci dice di fare attenzione, spinge l’osservatore alla riflessione, alla sua meditazione personale, senza tuttavia proporre soluzione alcuna, ma indicando un non-colore, una dimensione non solo estetica, ma mentale, che tutto accoglie, proprio perché bianca, pura, incolore. A ben dire siamo di fronte a una ricerca artistica estrema, essenziale e al contempo dirompente. La rivendicazione dell’intervento è avvenuta solo a 72 ore dal fatto, il 6 gennaio, data cardine che sta a indicare proprio la “manifestazione”, oltre che a essere il giorno natale dell’artista stesso.

Dopo l’esperienza FACES – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Atri, Domenico Felicione – ancora una volta l’artista Andrea Astolfi riesce a incuriosire e a stupire tutti con le sue originali idee. I manifesti 6×3 e 70×100 affissi in città hanno destato grande curiosità e fatto porre interrogativi. Ringrazio l’artista per aver scelto ancora una volta Atri come vetrina per la sua arte, lavori che suscitano riflessioni importanti”.