TERAMO – “Quasi come Gigi Buffon al Paris Saint Germain, anche se solamente per due giorni. L’ex capitano della Juventus, ora in forza al club calcistico più blasonato di Francia, si mette in tasca ogni mese 410mila euro ossia poco meno di 13700 euro al giorno. In Provincia di Teramo accade la stessa cosa per il professionista che la Provincia medesima, tramite determinazione dirigenziale n. 1529 del 3 settembre 2018, ha individuato per il ‘ricontrollo dell’iter procedurale e verifica della progettazione in essere’ riguardante l’oramai celeberrimo ponte sul Vomano. Protocollo 30525 del 5 settembre scorso: ‘Vista la relazione rimessa dal predetto professionista in data 5.9.2018 ecc…’. Otto euro e 81 centesimi al minuto, poco meno di 529 euro ogni ora, 12688 euro in un giorno, 25376 euro per 48 ore di lavoro. Caro Buffon, anche nel Teramano abbiamo un numero uno come te. Come professionalità, possibile. Come Paperon de’ Paperoni, senza ombra di dubbio”. Ironia tagliente quella contenuta nel comunicato stampa diramato nella giornata odierna dal consigliere Leandro Bracco che torna nuovamente a occuparsi di un’opera basilare per le zone interne del Teramano ossia del nuovo ponte sul fiume Vomano, infrastruttura che dovrebbe collegare il Comune di Castellalto con quello di Cellino Attanasio.
“Al di là della circostanza gravissima – afferma l’esponente di Sinistra Italiana – rappresentata dall’enorme sperpero di denaro pubblico per un incarico della durata di due giorni, altri elementi vanno sottolineati e sono la dimostrazione più cristallina di quanto quell’importantissimo progetto sia costellato da pasticci”.
“Con la pubblicazione della determinazione dirigenziale n. 1885 del 25 ottobre scorso – prosegue Bracco – si è approvato il progetto esecutivo dell’opera il quale era stato presentato dalle ditte aggiudicatarie il 30 marzo scorso ossia oltre sette mesi fa. In quest’ultimo provvedimento il dirigente ha dato atto di avere affidato all’esterno il delicato incarico di verifica della progettazione ma poi, lungi dal rendere noti gli esiti della verifica stessa, si è limitato a un criptico ‘Vista la relazione rimessa dal predetto professionista in data 5.9.2018 (prot. 30525 di ugual data)’”.
“E’ grave che il dirigente ometta totalmente, in sede di approvazione del progetto esecutivo – rileva Bracco – di rendere noti gli esiti dell’incarico esterno quantomeno indicando se la progettazione sia stata o meno ritenuta congrua, idonea e corretta. Bypassata la relazione del professionista, vi è un’ulteriore fase interlocutoria con la ditta aggiudicatrice, al termine della quale il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) redige il 25 ottobre un verbale di verifica dal quale si evince che ‘Sulla base delle verifiche effettuate, il progetto esecutivo può ritenersi verificato (…)’. La conclusione dirigenziale è che ‘dal verbale di verifica emerge che il Progetto Esecutivo da realizzare è quello acquisito agli atti della Provincia con prot. n. 0011989/2018 in allegato alla nota dell’A.T.I. del 30.03.2018’. Quindi, con l’eccezione di lievi ‘modifiche al quadro economico’, il progetto esecutivo era già perfetto all’atto della presentazione alla Provincia avvenuto sette mesi fa”.
“Ma il bello (si fa per dire) della questione – evidenzia Bracco – emerge tramite la diffida presentata alla Provincia da parte di una ditta esclusa dalla gara ossia la CISA Appalti, la quale lamenta una ‘modifica del tracciato fra i Comuni di Castellalto e Cellino’. Proprio il giorno dell’approvazione del progetto esecutivo la Provincia di Teramo avrebbe ricevuto tale diffida, nella quale si afferma che ‘la legislazione non consente di apportare modifica alcuna al progetto offerto in sede di gara dopo l’aggiudicazione definitiva’.
La CISA – nota il Consigliere Segretario – chiede perciò il blocco dei lavori e paventa ricorsi e danni erariali segnalando che le modifiche del tracciato effettuate dalla Provincia stessa potrebbero anche essere non originali, in quanto simili a quelle proposte dalla diffidante. La vicenda si è dunque ulteriormente ingarbugliata e rischia seriamente di provocare la revoca del finanziamento per scadenza dei termini stabiliti”.
“Inoltre nessuno – sottolinea Bracco – ha ancora fornito pubbliche ed esaustive risposte in riferimento al nocciolo del problema e cioè la sicurezza dei cittadini e la longevità della realizzanda infrastruttura, in quanto emergono seri dubbi proprio dalle dichiarazioni formali diramate dall’Ente, in base alle quali risulterebbe che la progettazione preliminare redatta dai tecnici provinciali prevedesse un ponte lungo 115 metri e altre opere di protezione idraulica e di tutela del ponte medesimo, mentre la successiva progettazione definitiva veniva qualificata dalla Provincia stessa come un ponte di lunghezza di 80 metri senza altre rassicurazioni concernenti le opere spondali sul fiume Vomano”.
“Chiedo pertanto al nuovo Presidente della Provincia Diego Di Bonaventura di voler immediatamente procedere a verificare la correttezza formale e sostanziale dell’intera procedura prima che abbiano a verificarsi errori o rallentamenti che potrebbero produrre danni non altrimenti rimediabili. Anche perché – ricorda Bracco – è stata proprio la Provincia di Teramo a mettere nero su bianco che ‘per i fondi Fas c’è già stata una proroga e la scadenza per la rendicontazione è al 31 dicembre 2018’. Ciò significa che tra poco meno di due mesi scadrà anche la proroga già concessa dalla Regione per rendicontare le spese effettuate. E c’è ovviamente il rischio di un disimpegno dei fondi qualora i tempi dovessero ulteriormente allungarsi ad libitum”.
“Attendo risposte certe nell’interesse dell’intera comunità teramana la quale – conclude Leandro Bracco – non può che reagire con sdegno di fronte all’assurdità rappresentata da 50 milioni di vecchie lire di denaro pubblico spesi per un incarico durato ‘ben’ 48 ore”.