TERAMO – Oltre 600 persone hanno partecipato alla diretta sul Social Facebook organizzata dal musicista e compositore teramano Enrico Melozzi sulla vicenda del Delfico. Il sequestro del palazzo di piazza Dante, del Convitto Nazionale Melchiorre Delfico e del Liceo Classico, sta mandando nel caos la città.
Melozzi ha invitato a raccolta tutti i cittadini stingendosi come comunità per superare il difficile momento, cercando di trovare soluzioni. Critiche sono arrivate per la gestione politico-amministrativa di questi ultimi anni.
Talune persone si erano radunate proprio dinanzi al Delfico, pensando che Melozzi realizzasse la diretta proprio da lì, in una sorta di assemblea pubblica. Chiarito il “qui pro quo” hanno seguito la diretta dal telefonino; tra loro genitori, studenti e personale del Convitto.
Tante le voci teramane che hanno partecipato alla diretta, tra queste lo storico Elso Simone Serpentini il quale, parlando del sequestro preventivo del Tribunale di Teramo, ha detto: “E’ un provvedimento contro la scuola e contro le istituzioni. Che si ritiri il tutto, va contestato“. Anche l’architetto Maria Antonietta Adorante à sulla stessa linea: “La scuola non è a rischio crollo. Ci sono tutti gli appigli tecnici e giuridici per opporsi a questa perizia“.
Lo studente e rappresentante d’istituto, Francesco Carosi ha parlato di una situazione difficile ma di volere risposte sul proprio futuro e di quello della scuola: “Noi vogliamo rientrare in quella struttura, ma vogliamo che l’edificio sia sicuro. Speriamo di avere un futuro e non vorrei proprio che la vicenda non venga strumentalizzata“.
Lo studente ha ricordato, assieme a Melozzi, che martedì 8 ottobre si terrà una manifestazione organizzata dai rappresentati d’Istituto del Liceo Classico e Scientifico e dagli studenti che partirà da piazza Martiri alle 16:00: un corteo che arriverà a piazza Dante alle ore 18:00. Una mamma, subito dopo, in collegamento, ha suggerito di fare un sit-in dinanzi alla Procura.
Poi c’è stato l’intervento di un altro studente, Francesco Di Giuliantonio che ha detto: “Spero si faccia una nuova perizia. Il 23 settembre sono stati celebrati i 90 anni di quell’edificio. Mi sembra un oltraggio il sequestro di quella struttura. Spero di poter tornare al più presto sui banchi, ci stanno negando il diritto all’istruzione“. Sara Simone, studentessa del quinto anno del Liceo Classico, rappresentante della Consulta degli studenti, ha preso poi la parola: “Tutte le strutture delle scuole a Teramo sono disastrose. E’ il caso di parlare di mancati studi in questi anni…“. Parlando della nuova organizzazione delle classi e della didattica: “Gli orari pomeridiani sono impossibili. Si è creata anche ostilità tra studenti. I ragazzi dell’Itis Alessandrini-Marino lamentavano che anche la loro scuola è inagibile e che non hanno mai avuto la necessaria attenzione“. Poi, rivolto, alle istituzioni: “Cerchiamo di mettere un punto ma chiediamo soluzioni pratiche non teoriche. Per me vivere l’ultimo anno di liceo in questo modo è una cosa aberrante“.
Il maestro Melozzi continuando la sua diretta, parlando del provvedimento di sequestro, si è lasciato andare ad alcuni considerazioni: “L’ho letta questa mattina, poi parlando con taluni avvocati mi sono fatto l’idea che questa perizia potrebbe essere impugnata. Chi sarà chiamato a deciderlo, veda pure lo scompiglio che ha combinato in questa città, umiliando la cultura“. Melozzi poi lanciato un’idea nuova, che lui stesso definisce “folle”: creare una sorta di Liceo diffuso, tra musei, chiese e biblioteche trasformando il centro storico in una sorta di area culturale in mano agli studenti.
Tra i vari interventi anche quello della Preside Daniela Baldassarre: “Noi dobbiamo fare i conti con il fatto che a Teramo non ci sono strutture alternative, neanche dal punto di vista della residenzialità. Siamo tanti e dunque io vorrei placare le proteste verso la scuola pomeridiana. Noi siamo fortemente contrari alla Dad, che tra l’altro non poteva essere concessa, per questo abbiamo chiesto gli orari pomeridiani. Giovedì siamo pronti a ripartire con tanto coraggio e con le nostre responsabilità. E’ solo una ripartenza e dobbiamo fare tutti i sacrifici“. Un plauso al lavoro di Provincia e Comune: “Abbiamo fatto infinti sopralluoghi e devo narrare l’attenzione di tutte le istituzioni, Provincia e Comune che hanno lavorato alacramente. Gli studenti del Convitto sono 800, non abbiamo una sede definitiva come per il Liceo Classico“. La preside del Liceo Classico, Iside Lanciaprima ha sottolineato il problema degli alunni in difficoltà: “Nessuno ne parla mai loro hanno bisogno della socializzazione per stare assieme ai compagni“. Infine il vice Preside Berardo Rabbuffo: “E’ una catastrofe. Sulla didattica dico si poteva fare un discorso di turnazioni e non di orari pomeridiani, o comunque ripartirli meglio, per non creare ragazzi di serie B e di serie A“. Sul Delfico poi dice. “E’ un palazzo sicuro, sono stati fatti lavori importanti. Sono d’accordo con il professor Serpentini che la soluzione immediata sia quella di togliere i sigilli e girare la chiave per riaprire“. Melozzi rispondendo a Rabbuffo afferma: “Andiamo sotto al Tribunale per fare una manifestazione per chiedere il dissequestro immediato“.