STELLANTIS, SERVE UN ACCORDO INTER-ISTITUZIONALE PER INDURRE L’AZIENDA A RESTARE E A PROMUOVERE ULTERIORI PROGETTI DI INVESTIMENTO IN VAL DI SANGRO
ROMA – Cosa ha fatto questa giunta regionale per il comparto industriale della Stellantis in Val di Sangro? Assolutamente nulla, a parte una letterina a firma Marsilio rivolta al ceo Tavares che sembra quella scritta da Roberto Benigni e Massimo Troisi per Savonarola nel film “Non ci resta che piangere”. Riepiloghiamo la situazione: – Nell’ottobre del 2013 Sergio Marchionne – in qualità di a.d. di Fiat – venne in Abruzzo e formulò una serie di richieste per potenziare il comparto industriale della Val di Sangro. – Pochi mesi dopo venni eletto alla presidenza della Regione e diedi concreta attuazione a tutto quello che lui aveva chiesto: la cantierizzazione per il completamento della Fondovalle Sangro (costo complessivo: 190,4 milioni), la Zes e il potenziamento della copertura digitale e dell’energia elettrica industriale. – A proposito della Fondovalle Sangro, vorremmo sapere se la Regione sta facendo la Regione per il rilancio vigoroso delle attività di cantiere da noi avviate e inaugurate nel febbraio 2018 supportando Anas e la volenterosa impresa. Un cantiere di quelle dimensioni richiede attenzioni collaborative da parte delle istituzioni territoriali. – Stanziammo anche copiose risorse del Masterplan per rendere più competitiva l’area: a) 15 milioni per il collegamento tra il porto di Vasto, la rete ferroviaria e la zona industriale; b) 44,2 milioni per il porto di Ortona, suddivisi in 1,7 milioni per il completamento delle infrastrutture ferroviarie a servizio dello scalo, 2 milioni per il collegamento con l’A14 e 40,5 milioni per interventi fondamentali quali il dragaggio e il completamento della diga sud; c) 5,5 milioni per l’ampliamento della piastra logistica intermodale nella zona industriale della Val di Sangro e la realizzazione di fabbricati ad uso alla stazione di Saletti. In pratica, aderimmo a tutte le richieste fatte in Abruzzo dalle aziende medio-grandi per l’iniziativa Industria 4.0. – Nel 2021 il Comune di Atessa (ente capofila) insieme ad altre 22 municipalità della Val di Sangro ha istruito e presentato al Ministero per il Sud e per la coesione dell’epoca il progetto per un Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) finalizzato a radicare la produzione in quell’area con la creazione di un parco energetico, nuove infrastrutture e un centro di ricerca sull’automotive. – Nel maggio dello stesso anno il direttore generale dell’Agenzia per la coesione, Paolo Esposito, ha trasmesso la proposta alla Regione Abruzzo per la necessaria istruttoria territoriale e condivisione, ma da Palazzo Silone non è mai arrivata alcuna risposta. – Nel 2022 il centrodestra si è limitato a istituire un tavolo sull’automotive che, dal suo insediamento, ha prodotto solo chiacchiere. Stante la situazione di crisi in cui versa Stellantis, chiediamo di attivare un accordo interistituzionale per motivare l’azienda a reinvestire e a riconsiderare strategico l’Abruzzo. Quando avemmo la guida della Regione, attivammo procedure straordinarie per facilitare gli investimenti di Dompè e della De Cecco, rendendo protagonisti i programmi di sviluppo degli imprenditori che cercavano di innovare e di rafforzare la propria competitività. Si percorra la stessa strada, altrimenti questa giunta regionale verrà ricordata come “quella che fece scappare l’ex Sevel dalla Val di Sangro”. On. Luciano D’Alfonso