TERAMO – Non s’intende creare clamore a tutti i costi per un disservizio sanitario, ma se una persona è sofferente da oltre 30 anni ed ha bisogno di cure domestiche, queste devono essere garantite. Sappiamo di raccontarvi una storia tra tante, ma stavolta crediamo davvero che sia siano superati i limiti del tollerabile.
Sospeso un servizio di fisioterapia domiciliare per motivi non noti, alla presa d’atto dell’inevitabile abbandono del malato di turno, nessuno dovrebbe mai affermare ad un suo familiare, come è stato invece fatto: “Fisioterapisti disponibili non ne abbiamo più; se lei conosce qualcuno ce lo mandi e noi lo valuteremo, magari mandandolo anche a casa sua”.
Questioni di sensibilità? Anche, ma non soltanto: entrano in gioco pure l’educazione ed il rispetto altrui. In questo caso tutti gli ingredienti necessari sono venuti meno.
Non ci è restato che rendere edotta del fatto la Asl di Teramo, che interverrà in pochissimo tempo, ci è stato promesso.
Aspetteremo domani.