TERAMO – La delibera sull’acquisto della Banca d’Italia in consiglio si è aperta con un’accesa discussione per l’accorpamento con la richiesta di accensione di mutui in ordine alla razionalizzazione del patrimonio e contrazione di mutui per edilizia residenziale pubblica, scolastica e culturale e viabilità. Dall’opposizione la richiesta di sdoppiare la stessa delibera: proposta arrivata sia dal capogruppo del gruppo Misto Alessio D’Egidio sia da Franco Fracassa di Futuro In. “Votiamo quella della Banca d’Italia non quella sui mutui“, hanno detto. L’intervento di D’Egidio è tornato poi sull’avanzo di bilancio, tuonando contro la scelta dell’amministrazione di volere tutelare un “carrozzone“, parlando del Mo.Te e di voler “favorire” un privato,  con riferimento alla vicenda Bonolis e al fatto che il Comune utilizzi i 2 milioni di avanzo per lo stadio e non via Longo.

Sono 5  comunque i mutui che andranno accesi e che sono iscritti in delibera, per la richiesta a Cassa Depositi e Prestiti: 1.350.000 euro per la Banca d’Italia, 2,5 milioni per via Longo, 1 milione per il patrimonio scolastico, con particolare attenzione all’Istituto Teramo 5 “Falcone e Borsellino“, 2,5 milioni per gli asfalti e infine 2 milioni per altre opera legate al patrimonio.

Il consigliere del gruppo Misto Andrea Core ha presentato un emendamento  alla stessa delbera per dare mandato ai dirigenti dei settori di accelerare sui progetti in questione. Per Alessio D’Egidio si  è trattato solo di sotterfugi politici. “Non c’è alcuna differenza tra indirizzo e mandato, non prendiamoci in giro“, ha detto dichiarando il suo voto contrario. Poi ancora una stoccata a Core: “Mi rimane un dubbio, non ho chiarezza su quanto è accaduto lo scorso 18 luglio, tra Provincia e Comune su Bankitakia. C’è un antagonismo di fatto. Io avrei voluto votare a favore della delibera ma ora non posso farlo più“. In aula dunque si è votato a maggioranza prima l’emendamento poi la delibera.

L’INTERVENTO DI ALESSIO D’EGIDIO

L’INTERVENTO DI ANDREA CORE