GIULIANOVA – “Nessuno è tanto povero da non poter donare nulla”. Con queste parole, don Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano, ha dato avvio alla sua testimonianza, ieri sera, in piazza Giovanni XXIII. Introdotto da don Luca Torresi, che lo ha invitato ad aprire la settimana dei Festeggiamenti in onore della Madonna del Portosalvo, don Maurizio ha parlato per quasi due ore. Un discorso a tutto tondo, il suo, generoso di aneddoti, di battute, di considerazioni, spesso leggero nei toni ma sempre capace di centrare i problemi e di mettere a nudo le fragilità dei nostri giorni e le contraddizioni, sempre uguali, della natura umana.
C’era il mondo dei sentimenti, dei legami, del vivere quotidiano, nel discorso di don Maurizio, che ha aiutato a riflettere sulla giustizia e sulla pace, sull’importanza degli incontri e delle coincidenze, con continui rimandi a un “Dio che passa” e vuole essere riconosciuto, che conduce e seduce. Tra il dovere delle istituzioni e quello del “dono grande” della Chiesa, un “interstizio” dove vive e opera l’universo generoso del volontariato, quello che ad esempio ha distribuito, solo ieri sera, 200 pizze ai senza tetto di Napoli. “La carità– ha detto -, il primo gradino della legalità”.
Al sindaco Jwan Costantini, presente in piazza con buona parte dell’Amministrazione Comunale, don Maurizio Patriciello ha raccomandato: “Tutti gli amministratori dovrebbero avere uno sguardo che sa andare oltre, che sa toccare l’umano. A chi governa le città dico: ringraziate Dio, se siete credenti, e comunque siate felici. Dalle vostre scelte dipendono il volto delle città e il benessere della comunità”. Tutti, amministratori o no, giovani o anziani, dall’ incontro di ieri hanno portato a casa qualcosa, di sicuro il ricordo di una personalità eccezionale, di un uomo a cui era stato caldamente consigliato di “fare solo il prete” e che invece ha scelto di fare, e soprattutto di essere, molto altro.