Dopo un inizio di quarantena trascorsa tra canti sul balcone, giornate intere in tuta e ciabatte passate a fare la spola tra divano e cucina, e le passioni di una vita riscoperte e lucidate a nuovo; ad un certo punto le cose sono cambiate. A parte le notizie angoscianti che venivano generosamente diffuse dai media, sono subentrate nella nostra vita alcune novità: lo smart working e le videolezioni per i più giovani. Le giornate si sono trasformate in lunghe e stressanti, cariche di doveri. Dovere di connettersi, dovere di lavorare, dovere di mantenere i ritmi, dovere di rispettare gli orari. E le pause? E i momenti di svago?
Alcune istituzioni hanno cercato, con tanta buona volontà, di offrire un intrattenimento, arricchendo il loro piano editoriale sui social. “Luoghi” di svago preferiti dagli italiani in questi giorni.
Tanto per mitigare la nostalgia della nostra bellissima Italia, il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, ospita sul proprio canale You Tube una serie di video realizzati dal FAI – Fondo Ambiente Italiano. Sotto l’hashtag #ItaliaMimanchi un’intera playlist di video confezionati per raccontare natura, arte, storia e aneddoti di alcuni dei nostri luoghi più suggestivi e magari meno noti. Un’iniziativa di visual storytelling che ci ricorda a ogni fotogramma quanto siamo fortunati a vivere in un paese così bello e in cui hanno vissuto persone uniche che hanno cambiato la storia del mondo.
Il Museo Egizio di Torino, invece, ha traslato su You Tube un appuntamento che dal vivo si teneva una volta al mese: “Le passeggiate con il Direttore”. Christian Greco, esperto di egittologia, alla guida del museo torinese, pubblica sul canale You Tube dei tour nel museo per illustrare i vari pezzi che lo impreziosiscono. Dalla realtà al virtuale.
Per avvicinare le persone all’arte, in modo divertente, c’è chi poi strizza l’occhio alla gamification, come ha fatto il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il suo gioco “Father and son”, piace sempre più agli italiani, ma anche, e soprattutto, ai cinesi. Il bisogno di interazione e intrattenimento fa apprezzare queste occasioni alternative per avvicinarsi alla storia.
Le offerte dei musei sono sempre più ampie e disparate. Tanti i canali social utilizzati, e non a caso, nei giorni di quarantena hanno registrato un boom di follower. Si tratta di persone che nella pesante routine quotidiana, vedono nella rete un momento di svago e di distrazione.
Dopo tanto le istituzioni stanno capendo che il passaggio al digitale non è più solo una bella moda a cui aderire di tanto in tanto, ma uno strumento da usare con continuità e lungimiranza.