ROMA – 16 anni fa, poco dopo le tre di notte del 6 aprile, una scossa di magnitudo 6.3 provocò morte, distruzione e sgomento. L’Aquila, città colpita da questo evento sismico, ricorda ancora oggi la paura di quei momenti, le persone che non ci sono più, la sofferenza di tantissime famiglie. Furono più di 300 le vittime del terremoto.
A loro va il nostro pensiero, all’intera comunità colpita dal sisma che distrusse gran parte della città e dei comuni vicini, la nostra vicinanza. Quella di un volontariato che fin dai primi momenti successivi al terremoto tese la mano alla popolazione, la strinse a sé in un abbraccio carico di solidarietà, comprensione, ascolto, Umanità. Volontarie e Volontari aquilani ed abruzzesi, anche loro scossi da quanto accaduto, per primi si rimboccarono le maniche e si impegnarono nella ricerca di sopravvissuti, nel supporto a chiunque avesse bisogno di aiuto, di sostegno, di una coperta. Davanti al dolore di quella tragedia, che i recenti accadimenti in Myanmar hanno ricordato, la Croce Rossa Italiana si unì a questi territori con un legame ancora oggi indissolubile. A quelle donne e a quegli uomini che, seppur colpiti anche loro dagli effetti devastanti del sisma, decisero di agire spinti dai nostri Princìpi a sostegno delle popolazioni coinvolte in quella tragedia, il mio più sincero ringraziamento”. Così Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, in occasione del sedicesimo anniversario del terremoto dell’Aquila – Ufficio Stampa