L’AQUILA – “Gli interventi per contrastare l’emergenza idrica in Abruzzo devono rimanere al centro dell’agenda politica, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva. È per questo che, poche settimane fa, ho proposto l’istituzione di una Commissione Consiliare permanente, la prima in un Consiglio regionale in Italia, che si occupi esclusivamente di acqua. Purtroppo la proposta di legge non è ancora stata incardinata nei lavori consiliari, ma è assolutamente necessaria viste le pessime condizioni delle nostre reti colabrodo, tra le peggiori d’Italia. Un presidio fisso serve, tra le altre cose, per controllare lo stato di attuazione degli interventi del Pnrr e verificare che i gestori recepiscano le risultanze della Commissione d’inchiesta condivise con il resto dei Commissari. In particolare le iniziative per una maggiore collaborazione tra i territori, a partire dalla centrale unica regionale per il controllo perdite delle reti di tutto l’Abruzzo. Si tratta di uno strumento necessario per avere una gestione unica delle condotte, che consentirebbe di pensare finalmente alla nostra regione come a un territorio unico, superando quei campanilismi che hanno rappresentato un freno per il servizio idrico. In diverse audizioni della Commissione d’inchiesta era emersa la volontà di dotare l’Abruzzo di questo sistema, con approfondimenti già in fase avanzata, ma il monitoraggio deve continuare”.
“I cambiamenti climatici, l’innalzamento delle temperature, la diminuzione dei giorni di pioggia e un sistema infrastrutturale del tutto inadeguato richiedono oggi interventi puntuali per il nostro domani. L’acqua sarà il grande tema del futuro. Abbiamo la possibilità di lavorare su un documento già pronto, frutto di sei mesi di lavoro di Commissione d’inchiesta. Sprecare questo vantaggio competitivo sarebbe un errore imperdonabile. Mi auguro che la stessa sensibilità che il Consiglio regionale ha mostrato in queste settimane venga confermata, ma dobbiamo fare presto. Prima si inizia, prima si troveranno soluzioni per gli abruzzesi”, conclude Marcozzi.