ROMA – Concluse le vacanze pasquali, da domani molti studenti torneranno in classe anche se in zona rossa. Ma cosa prevede esattamente sul tema scuola il decreto del governo Draghi del 1 aprile?

REGIONI ARANCIONI – Per le Regioni in zona arancione (ad oggi sono Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto e alle Province autonome di Bolzano e Trento), il dl stabilisce che, dal 7 al 30 aprile 2021, sia assicurato lo svolgimento in presenza: dei servizi educativi per l’infanzia (nidi e micronidi, sezioni primavera e servizi integrativi quali spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare comunque denominati e gestiti); dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia (materna); dell’attivita’ scolastica e didattica della scuola primaria (elementari); dell’attivita’ scolastica e didattica della scuola secondaria di primo grado (scuole medie).

Nello stesso periodo, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (licei, istituti tecnici etc.) garantiscono l’attivita’ didattica in presenza ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%, della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza.

Resta sempre garantita la possibilita’ di svolgere attivita’ in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilita’ e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento telematico con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata – AGI –

Situazione diversa per i 17 comuni in zona rossa: lì le attività didattiche saranno in presenza solo fino alle classi di prima media. Le scuole di ogni ordine e grado erano state chiuse con un’ordinanza del presidente della Regione, Marco Marsilio, a partire dal primo marzo, anche se per le superiori era stata disposta la dad al 100% già da inizio febbraio. In alcuni comuni, tra cui Pescara, a causa dei tanti contagi tra gli studenti, la chiusura aveva interessato tutte le scuole già diverse settimane prima dell’ordinanza regionale. Molti i Comuni che stanno riattivando gli screening di massa dedicati alla popolazione scolastica in concomitanza con la ripresa delle attività didattiche. Contrario alla riapertura il sindacato Snals, che parla di “un grosso azzardo, che andrebbe del tutto evitato. Dobbiamo essere chiari – dice il segretario regionale Carlo Frascari – il ritorno a scuola di quasi tutti gli studenti è un azzardo scientifico e sociale. Se alcuni virologi affermano che la riapertura è un regalo al virus, ci sarà pure un motivo” – ANSA –