ROMA – Il protocollo elaborato dalla Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) di screening e test per il monitoraggio delle condizioni degli atleti in tempi di coronavirus non rappresenta un ostacolo per il calcio italiano. “Non c’è nessun problema di sostenibilità, stiamo parlando
semplicemente di un tampone e di un prelievo ematico. Non vedo grosse difficoltà, nel mondo professionistico è un discorso sicuramente applicabile” assicura il presidente dell’Fmsi, Maurizio Casasco, annunciando anche novità nei prossimi giorni: “E’ in arrivo a breve un test, che c’è già negli Stati Uniti, per valutare l’Rna virale attraverso sempre il prelievo. Quindi non servirà più nemmeno fare il tampone”. Nell’attesa, le linee guida diffuse dalla Federazione medica del Coni e unica società scientifica accreditata dal Ministero della salute per la Medicina dello Sport sono chiare. Noi abbiamo il dovere di dare raccomandazioni sui protocolli da seguire e sulle relative applicazioni. Non decidiamo noi quando si riparte, lo decidono gli organi istituzionali, il Governo e il ministro, e lo rispettiamo” spiega Casasco all’ANSA, sottolineando che l’Fmsi, unitamente al proprio comitato scientifico di esperti, ha “creato questo protocollo per fare un punto al 5 aprile. Ma tra dieci giorni potrebbe essere diverso, e il 25 aprile magari cambierà ancora“. “Non si scosterà di molto per quello che riguarda gli esami che si dovranno fare ma, alla luce delle evidenze scientifiche e tecnologiche internazionali costantemente monitorate dalla Fmsi e dei follow-up relativi agli atleti positivi, il protocollo potrà essere flessibile e passibile di aggiornamenti” precisa Casasco, entrando poi nello specifico: “Il tampone fotografa esattamente lo stato delle cose, indica se in quel momento si è infetti. Se risulta positivo vuol dire che il Covid-19 è in atto, e quindi o si va in quarantena o in ospedale se si sta male. Se negativo invece non fornisce indicazioni riguardo agli anticorpi“. Ecco perché è in arrivo il test sul sangue per indagare la risposta immunitaria. “In settimana, è stato già annunciato, è stato autorizzato il prelievo ematico e quindi dal siero si potranno identificare gli anticorpi o meno – le parole di Casasco – Chi avrà immunoglobuline G e M (IgG e IgM) positivi avrà sviluppato gli anticorpi. Atleti di questo tipo potranno quindi allenarsi tutti insieme perché saranno immuni. Viceversa, chi risulterà con IgG/IgM negativi sarà potenzialmente a rischio contagio e dovrà periodicamente sottoporsi a monitoraggio settimanale all’interno della squadra e quindi rifare il tampone”. E dopo il protocollo, annuncia infine Casasco, arriverà sempre da parte dell’Fmsi anche un vademecum contenente “le raccomandazioni sui comportamenti da tenere nei centri sportivi, negli spogliatoi, nelle mense, e durante le trasferte, sui pullman, sugli aerei, negli alberghi. Le stiamo preparando ma non abbiamo ancora detto nulla perché non serve nessuna fuga in avanti. Comunicheremo tutto al momento giusto, cioè quando Governo e organi istituzionali daranno il via agli allenamenti” – ANSA – foto Raisport –
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