TERAMO – Importantissimo e proficuo incontro questa mattina presso il carcere di Castrogno, organizzato dall’associazione il Raggio, che ha messo in campo un progetto di coinvolgimento e integrazione con i detenuti, concluso con l’invito all’amministrazione comunale per facilitare un rapporto di conoscenza con il mondo del nostro carcere.
L’incontro aveva come tema “Letture e musica oltre le sbarre” con la finalità di un segnale di vicinanza e speranza attraverso la cultura come veicolo di libertà metaforica al’interno di un luogo che per antonomasia è l’ambito di privazione della libertà. L’incontro è stata l’occasione per ascoltare le esigenze di vita dei detenuti, la realtà del carcere vista con gli occhi e raccontata con le parole, talvolta anche toccanti, dei detenuti stessi che hanno manifestato la loro situazione caratterizzata spesso dalla forte sofferenza derivante dal consapevolezza degli errori commessi e dalla volontà di superarli e ricongiungersi con il mondo. In primo luogo il mondo dei propri affetti spezzati; racconti che hanno testimoniato la volontà di tornare ad avere una speranza di chiudere con il passato per costruire un futuro diverso per se stessi e per le famiglie.
“Abbiamo partecipato con piacere – precisa il Sindaco D’Alberto che si è recato a Castrogno assieme all’assessore Antonio Filipponi –. E’ stato un incontro toccante, caratterizzato dalla consegna da parte di un detenuto di una lettera in cui è raccontata la sua esperienza a cuore aperto; a questa lettera risponderò, sebbene già oggi abbia anticipato ai detenuti alcune mie considerazioni”. Il Sindaco infatti ha manifestato l’intenzione di proseguire questa serie di incontri con il mondo carcerario – era la 4a volta dall’inizio del suo mandato che D’Alberto si recava a Castrogno – per creare un rapporto diretto. “L’obiettivo che ci dobbiamo porre in tutti i campi – prosegue il Sindaco – è di rimuovere le barriere, architettoniche, fisiche e soprattutto invisibili, che sono le peggiori. Stamane abbiamo voluto lanciare un chiaro segnale, aprendo uno spiraglio che consente alle istituzioni di conoscere le problematiche del carcere. All’interno dell’istituto penitenziario, infatti, ci sono persone, non numeri. Il carcere deve avere le funzioni note: punitiva, di deterrenza e di rieducazione. Questo vuol dire favorire un percorso che consenta di ripensare gli errori commessi e prepararsi al reinserimento nella vita collettiva e civile per non delinquere più. Noi istituzioni – afferma ancora il Sindaco di Teramo – dobbiamo far passare il messaggio che la comunità è unica, non c’è separazione fra noi e loro; dobbiamo favorire perciò una connessione che dia loro una prospettiva”.
Proprio per questo il Sindaco con l’amministrazione carceraria ha parlato di alcune azioni da mettere in campo, con l’eventuale coinvolgimento di detenuti in lavori sociali che consentirebbero di risarcire anche le vittime e di apprendere competenze per prepararsi al ritorno alla vita libera e normale. “Faremo questo lavoro con la burocrazia penitenziaria, non è facile ma risponde anche alle esigenze delle amministrazioni che hanno sempre più bisogno di collaborazioni di questo livello . Fuori del carcere ci sono le istituzioni e c’è una comunità che ha bisogno di loro; bisogna metterli in condizione di poter costruire un nuovo futuro attraverso una fase di rieducazione e di riappacificazione con la società, soprattutto i più giovani”.
Resta il problema enorme dell’eccessivo sovraffollamento del carcere di Castrogno, che rende oltremodo complicata la vita della comunità.