GIULIANOVA – Fatto segno, da diverso tempo e da più fronti, di rilievi e critiche per le decisioni assunte, il commissario straordinario Eugenio Soldà scende in campo per dire la sua.
“Non volevo certo conquistare visibilità, che lascio volentieri ad altri”, premette Soldà. “Mia intenzione era quella di lavorare nell’ombra, senza recare disturbo, operando nell’ambito delle mie competenze. Un commissario ‘fantasma’ insomma. Però mi tirano per la giacchetta con critiche spesso aspre, arrivando addirittura a indicare con mia grande meraviglia quali sono le mie competenze, e pertanto sono obbligato a dire la mia, anche se controvoglia”.
Il commissario straordinario interviene quindi in merito alle contestazioni ricevute su alcune questioni, dall’adesione all’ Asmel, nuova Stazione unica appaltante al posto della SUA della provincia di Teramo, al concorso per il nuovo dirigente dell’Area tecnica con incarico triennale, al nuovo Polo scolastico. “Quando il ministro dell’Interno Salvini mi ha conferito l’incarico, non credo proprio che fosse sua intenzione farmi venire a Giulianova per imbalsamare la città. Quanto alle mie competenze”, continua Soldà, “non pensavo davvero di trovarmi di fronte a tanti giuristi esperti e raffinati. In ogni caso ho sempre ritenuto che ciascuno sia legittimato a criticare, esponendo le ragioni che formano il dissenso. Ci mancherebbe altro! Ma ritengo anche che vi sia modo e modo di avanzare le critiche. E chi le fa, specie se ha avuto incarichi di responsabilità pubblica, spero davvero che non sia stato in questi anni a scaldare la sedia o a temperare le matite. Battute a parte”, dice ancora il commissario straordinario, “ho sempre cercato di operare per il bene di Giulianova. Quindi avendo come faro solo e unicamente il bene e l’interesse pubblico. Coerentemente con la mia storia professionale di uomo delle istituzioni. Tuttavia coloro che sono convinti che io abbia addirittura oltrepassato i limiti delle competenze fissate per legge alla mia funzione, credo sappiano, o dovrebbe sapere visto che magari aspirano a governare la città, che le delibere si possono impugnare. Sempre. Quindi chi critica lo faccia, se vuole. Basta mettere mano al portafogli e affidarsi ad un legale”.