MONTORIO –

Il gruppo di “Montorio Avanti Insieme” intende fare ulteriormente chiarezza sullo stato di disinformazione generato da alcune dichiarazioni estemporanee e superficiali di alcuni protagonisti sulla realizzazione dell’impianto per lo stoccaggio, la separazione e il trattamento dei rifiuti proposto dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco, Mario Ennio Facciolini, su richiesta dalla società Mo.Te. Spa.

Innanzitutto precisiamo che, rispetto alle cifre gonfiate fatte circolare, l’entità effettiva dell’investimento complessivo è pari a 2.428.571,42 euro di cui, 1.790.000,00 euro con fondi regionali e 638.571,42 euro con fondi da reperire autonomamente attraverso forme di credito, con inevitabili rischi per i soci, essendo la stessa partecipata pubblica, una S.p.a.; le unità lavorative previste saranno solo sei, e non trenta come da qualcuno dichiarato, essendo l’impianto meccanizzato, senza garanzie che vengano assunte persone del posto; non è stato presentato un piano economico e finanziario da cui sia possibile valutare una previsione di fatturato; non è stato presentato un piano di ricaduta sul territorio in termini di benifici economici, tenendo conto che il solo Comune di Teramo detiene il 49% delle quote sociali a fronte dell’8% di Montorio al Vomano, quindi con una eventuale ricaduta minima sul nostro paese; non è stato presentato un piano di sicurezza e dei rischi. In sintesi, tranne una scarna relazione, è stato presentato un investimento a “scatola chiusa” su un tema delicato e di grande incertezza.

Torniamo sull’argomento per ribadire le nostre preoccupazioni, oltre che per l’impostazione fumosa e piena di dubbi da parte dell’Amministrazione sul tipo di realizzazione, già espressa ufficialmente in Consiglio Comunale e sui mezzi d’informazione, anche per il tipo di intervento che contrasta pienamente con l’identità che fino ad oggi si è voluta dare alla nostra Città alle porte del Parco Nazione del Gran Sasso e dei Monti della Laga” sottolineano i Consiglieri Comunali di “Montorio Avanti Insieme”, Andrea Guizzetti e Paolo Sacchini. “Paghiamo ancora le conseguenze in termini economici e ambientali per la scelta scellerata fatta in passato con la realizzazione della discarica nella frazione di Altavilla che ancora deve essere chiusa definitivamente e messa in sicurezza. Il Comune per questa discarica spende ancora oggi decine di migliaia di euro l’anno per la raccolta ed il controllo del percolato e delle sostanze inquinanti. Non vogliamo altri rischi del genere a tutela della salute dei cittadini e delle economie del territorio. Anzi chiediamo all’Amministrazione che fine ha fatto il finanziamento regionale per la bonifica della discarica”.

Per quanto riguarda l’impianto proposto in questi giorni, oltre ai dubbi espressi, alcuni riguardanti il sito a rischio esondazione per la presenza del fiume (P.S.D.A.), l’alta densità di popolazione nelle vicinanze, i tipi di lavorazione non del tutto chiari e la possibilità di ampliamento, se ne aggiungono altri che provengono da inchieste di testate giornalistiche di primo piano come “Il Sole 24 Ore”, tra le più autorevoli nel settore economico e finanziario.

Infatti, in una sua inchiesta pubblicata il 16 ottobre 2018 da Jacopo Gilberto (a soli due giorni dalla prima richiesta formale del Mo.Te. avanzata il 18 ottobre 2018), sugli impianti di questo tipo che spesso vanno a fuoco (incendi dolosi ed accidentali), fra le criticità mette in evidenza che “non c’è domanda sufficiente per il mercato a valle dei materiali riciclabili che noi cittadini dividiamo nei differenti bidoni: plastica, carta e così via. E soprattutto mancano gli impianti per lavorare, metabolizzare e digerire questi materiali. Così gli impianti di selezione e di riciclo si riempiono di materiali senza più destinazione, mettendo in crisi i sistemi di sicurezza non calcolati per quantitavi di deposito eccezionali. Si riempiono a tappo. “Dall’inchiesta ne viene fuori che sul mercato gli impianti sono strapieni, c’è un tappo in fondo alla filiera, con rischi soprattutto per il territorio circostante, di vedersi montagne di balle e rifiuti in genere e che possono, per diversi motivi, arrecare danni all’ambiente e alla salute, e danni economici in generale. In sostanza emerge dall’inchesta che vi è un surplus di offerta a fronte di una domanda insufficiente, in quanto manca sul territorio nazionale il tassello che chiude la filera, cioè gli impianti che chiudono il ciclo dei rifiuti attraverso la lavorazione e trasformazione degli stessi” proseguono i Consiglieri di “Montorio Avanti Insieme”.

Su queste problematiche, il Sindaco e il suo Assessore, forse “accecati” non sappiamo da quale stella, non hanno posto la minima attenzione, cosa che invece nel breve incontro con la delegazione dei cittadini delle frazioni interessate, abbiamo posto noi ma senza risposta alcuna, anzi se ne sono proprio disinteressati, facendoci scendere il provvedimento dall’alto senza nessuna discussione e possibilità di replica da parte delle minoranze consiliari e dei cittadini. Inoltre, la disapprovazione dei cittadini del luogo alla realizzazione della piattaforma è legata anche al timore che l’apertura della stessa possa rappresentare l’input per uno sviluppo futuro di altre attività di smaltimento fino a far diventare la zona industriale un vero e proprio polo per lo smaltimento dei rifiuti di rilevanza interregionale”.

Queste – prosegue la nota – sono state le stesse motivazioni che hanno fatto rigettare al Comune di Sant’Omero, a fine 2016, la stessa tipologia di piattaforma nella zona industriale di Poggio Morello. Non comprendiamo perché a questo punto in altri luoghi, più industrializzati, non si possono e devono realizzare, mentre alle porte del parco si. Non crediamo che una ricaduta di soli sei posti di lavoro, magari neanche selezionati dal luogo, possano controbilanciare tali rischi che andrebbero a compromettere la vocazione del nostro territorio e ancor più grave, l’ambiente e la salute. Ora l’Amministrazione comunale grida e si contorce contro la minoranza consiliare, quando il provvedimento è stato respinto da componenti della sua stessa maggioranza, aprendo un dibattito sui social volto solo a produrre divisioni e lacerazioni fra la cittadinanza montoriese. Un pò come colui che si sveglia al mattino e indossa prima le scarpe e poi i calzoni, solo ora si ricordano dell’esistenza dei cittadini e delle associazioni ambientaliste”.

Non comprendiamo tanto accanimento da parte dei quel che resta dell’Amministrazione e dei suoi “fiancheggiatori” su questo impianto che alla fine comunque tratta pur sempre di rifiuti, tema molto delicato sotto ogni aspetto, e non abbiamo sentito una parola, non abbiamo visto un provvedimento sulla ricostruzione, sul polo scolastico, sul Centro per disabili di Collevecchio, sulla ricostruzione della scuola di Leognano, sul progetto Paride per l’ammodernamto dell’illuminazione pubblica, sul project financing dei cimiteri, sul piano di manutenzione delle strade (piano asfalti), sugli interventi di edilizia residenziale pubblica (case popolari), su nessuna delle opportunità concrete, e ce ne sono tante altre, ereditate già finanziate, che a differenza produrrebbero una notevole risposta occupazionale immediata e che andrebbero a generare economia pulita sotto ogni aspetto. L’unica novità degli ultimi giorni è stata la pubblicazione da parte dell’ufficio tecnico del bando per la progettazione esecutiva per la Residenza per Anziani, ma ne abbiamo dato notizia noi della minoranza ai cittadini e su cui puntiamo in termini sociali ed occupazionali, mentre l’Amministrazione è impegnata a litigare e cercare il colpevole della disfatta all’ultimo Consiglio, cosi si rischia anche in questo caso di perdere il finanziamento dall’Inail” concludono Guizzetti e Sacchini.

A differenza del Consigliere Mario Colangeli, coerente con le sue posizioni di sempre, a cui va il nostro apprezzamento, notiamo che in quel che resta della maggioranza ci sono Consiglieri che sono ambientalisti a giorni alterni o ancora meglio secondo come tira il vento. Noi della minoranza, con tale nota intendiamo ribadire e certificatre che il dissenso a tale progetto è motivato e ben argomentato (come già fatto in consiglio comunale) e non un NO aprioristico e squisitamente politico. Caro Sindaco Facciolini, ai cittadini occorrono meno inutili lettere aperte, meno litigi e divisioni, meno arroganza, anche nei nostri confronti, più presenza e più provvedimenti seri. Non ha più i numeri, non ha l’appoggio di nessuna forza politica, tant’è che fino ad oggi sono tutti in silenzio e nessuno l’ha difesa, ne prenda seriamente atto e agisca di conseguenza”.