TERAMO – Non sarebbero dovuti accadere incidenti nel derby di domenica, seppur facilmente pronosticabili se le tifoserie fossero entrate in contatto. Non sarebbe dovuto accadere di vedere e di ascoltare gente chiusa in casa, spaventata da quel che succedeva fuori, in strada, ed impossibilitata ad uscire.

Non sarebbe dovuto accadere che mentre 70 ultrà teramani scortati si dirigevano verso la stadio “…circa trenta tifosi giuliesi, fuoriusciti da una via laterale al tragitto del corteo, si scontravano con la tifoseria avversaria, anche con l’utilizzo di aste di bandiere – stralcio da una nota della Questura -“.

Non si sarebbero dovuti registrare lanci di oggetti da qualsiasi settore provenissero, anche pericolosi, fumogeni inclusi. Non sarebbe dovuto accadere di rispondere a fine gara, dal campo ai tifosi, con atti da autentici maleducati. Non sarebbe dovuto accadere nulla di tutto ciò.

Non sarebbe dovuta accadere una cosa anche peggiore e che aprirà un caso, ne siamo certissimi, con lo stadio “Ruben Fadini” che ha registrato un afflusso molto, ma molto più alto del consentito, con tifosi assiepati ovunque, anche nei pressi delle uscite di sicurezza e lungo i percorsi che portavano alle stesse uscite. Non c’era nulla che prevedesse di poter andare oltre quel che era stato preventivamente autorizzato e consentito.

E’ anche questo il triste resoconto del 157^ derby aperto alle tifoserie teramana e giuliese (vedremo per quanto ancora – ndr -), nel quale rimarchiamo una sola nota positiva, data dalla correttezza assoluta registrata in campo, durante la disputa della partita, dagli atleti.

Intanto la cronaca narra già di cinque arresti e probabilmente decine di Daspo sono nascosti dietro l’angolo, visto che “…sono in corso approfondimenti investigativi volti a identificare ulteriori responsabili dei fatti“.