TERAMO – Emanuele Ferraioli rimarrà uno dei simboli della nostra rinascita, una medaglia al valore che nessuno potrà mai cancellare.

La sua uscita è stato un dispiacere enorme ma nei fatti, in questa amara situazione, tutti gli attori meritano rispetto per quel che sono e per il calcio dignitoso che hanno riconsegnato alla città.

L’essere una bandiera è un onore riservato a pochi, ma comporta grandi responsabilità.

Queste figure devono capire che ciò che rappresentano sono i primi a doverlo proteggere; nel nostro caso il bene del Teramo deve venire prima di ogni cosa, prima di ogni singolo tifoso, prima di ogni calciatore, prima di ogni presidente.

Minare la stabilità di una società ad oggi molto fragile non è un atteggiamento da “bandiera”, ma è decisamente egoistico.

Emanuele non vuole questo, è solo un ragazzo splendido ma molto amareggiato.

Se gli vogliamo veramente bene (tifosi, opininisti e addetti ai lavori) dobbiamo fargli capire che nella vita nulla è per sempre, lasciare il profumo dove si è saputo scrivere la storia, conviene a tutti… Ivan Speranza docet – Giuseppe Bracalenti