PESCARA – Da regione verde a ‘piccola terra dei fuochi’. Dal 2010 in Abruzzo sono infatti 16 le località diverse con roghi che hanno riguardato discariche, siti o
aziende specializzate nel trattamento di rifiuti, più una miriade di piccoli fuochi locali. Quasi mai accidentali, quasi sempre dolosi.

Si parte con le fiamme in una discarica abusiva nella stessa zona dell’incendio di oggi a Villanova di Cepagatti (Pescara) il 25 ottobre 2010: questa mattina il rogo si è sviluppato invece alla Isolbit sempre di Villanova, azienda specializzata nel recupero e nel riciclo di materiale plastico. Nel mezzo si passa a fiamme da Vasto a Carsoli, da Celano a Chieti o Teramo. Incendi che hanno interessato a macchia di leopardo diverse zone d’Abruzzo: luoghi di raccolta di smaltimento, Città S.Angelo 2011, Celano 2014, Pineto 2016; o aziende che riciclano, come a Città S.Angelo 2016, o semplice stoccaggio, Valle Roveto 2019.

L’evento più eclatante aveva riguardato il 20 ottobre scorso l’impianto consortile di Valle Cena a Cupello (Chieti) ed interessato, ancora una volta la terza vasca della discarica del Civeta, gestita dalla Cupello Ambiente. Si era trattato in questo caso del quinto incendio in poco meno di due anni e mezzo e che ha portato le varie associazioni ambientaliste a parlare di “Segnale in stile mafioso”, considerando che ad andare a fuoco era stato un sito posto sotto sequestro dalla magistratura. Episodio che aveva portato lo scorso ottobre anche il presidente della Regione Marsilio a parlare di una revisione del sistema regionale dei rifiuti in Abruzzo. Ma negli ultimi dieci
anni sono stati diversi, e in tutto l’Abruzzo, i roghi finiti agli onori delle cronache per la loro vastità, gravità, e soprattutto frequenza.  Dal 2010 ad oggi tanti, troppi episodi, alcuni dei quali finiti sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine, in un Abruzzo dove, come noto, vengono conferiti e trattati 4mila tonnellate al mese di rifiuti indifferenziati provenienti dalla Capitale, in base ad un accordo con l’Ama.  Il rogo, che sta vedendo dopo oltre dodici ore ancora i vigili del fuoco al lavoro, è solo l’ultimo in ordine di tempo avvenuto in Abruzzo – Paolo Renzetti, ANSA –