Non si dovrebbe parlare di mercato, in casa Teramo Calcio. La risposta è ovvia: da oggi all’apertura dei trasferimenti ci saranno da giocare altre sei partite, tutte difficilissime. Ad una squadra che, probabilmente, il carattere non abbonda, manca soltanto l’ulteriore spada di Damocle data dalla ridda di voci su questo o quel movimento, e la frittata è davvero completa di ogni ingrediente.
E’ ovvio che qualcosa la società di Campitelli dovrà provare a fare, ma è molto grave ed inopportuno raccogliere dichiarazioni in seno alla società che ne illustrino addirittura le volontà, vere o presunte, di movimenti sia in entrata, sia in uscita, peraltro futuri. Siamo all’A-B-C delle regole interne che una società strutturata non infrangerebbe mai! Evidentemente nel Teramo lo sono solo sulla carta: d’altronde e giustamente i giornalisti fanno il loro lavoro, devono dire e scrivere, e poco importa se Altobelli vada in campo sapendo che andrà comunque via (errore marchiano…), se Piccioni sa che verrebbe “cancellato” da Costantino (attenzione, è sotto contratto col Sud Tirol…) o se addirittura Bacio Terracino (preferito al rimpianto da molti, Sandomenico) diventi anche lui capro-espiatorio di una campagna acquisti-cessioni estiva per molti versi sbagliata, perchè ha abbondato in certi ruoli e latitato enormemente in altri: l’arrivo ultimo di Celli ne è testimonianza.
Oggi sarebbe molto meglio se in casa Teramo Calcio si pensasse soltanto alla gara di Vicenza e, al limite, anche al turno successivo, che arriverà tre giorni dopo (Pordenone), perchè i rischi che si corrono di poter peggiorare l’attuale classifica, alquanto anemica, vengono quotati tra l’1,01 e l’1,02 dai bookmakers inglesi…