TERAMO – Il sindaco D’Alberto e’ su scherzi a parte, o forse ne è il regista ed i cittadini sono i protagonisti dello show che sta ponendo in essere.
Nel novembre dello scorso anno, ai tempi del Governo Conte, quindi con Pd e 5stelle al timone, si è consumato lo scippo del collegio elettorale di Teramo, smembrato ed accorpato in parte a Pescara ed in parte all’Aquila.
A nulla valsero le proteste dei gruppi di centrodestra in Consiglio comunale, ed in data 10 dicembre 2020 le Commissioni Parlamentari Affari Costituzionali di Camera e Senato diedero il via libera al nuovo disegno dei collegi con l’estinzione di Teramo e della sua Provincia.
Dopo un anno di indolente pigrizia si sveglia oggi il sindaco D’Alberto, che con frasi piene di retorica invita ad una mobilitazione tardiva e buona solo per occupare qualche foglio di giornale.
Un anno fa avrebbe dovuto mobilitarsi, parlare con i vertici del suo partito, con le rappresentanze parlamentari e magari trovare il sostegno dell’intero territorio per sventare uno scippo politico ed amministrativo molto grave, che è stato consumato per intero 12 mesi or sono, con il governo giallorosso.
Ci viene il dubbio che, impegnato com’è a far comunicati e conferenze stampa per annunciare eventi e lavori che mai si vedranno, nella giornata odierna, non avendo nulla da comunicare, nemmeno un pensiero o un’opinione, si sia ricordato, con un anno di ritardo, dello scippo politico perpetrato ai danni del nostro territorio, che lo farà passare alla storia della città come il Sindaco che ha impoverito la rappresentanza della città e dell’intera provincia.
Purtroppo e’ tardi e i buoi sono usciti dalla stalla.
Non c’è più alcuna mobilitazione da attivare, ma solo la speranza che il Parlamento cambi la legge elettorale cancellando i collegi in tutti Italia, in modo da riaprire un dibattito complessivo.
Ma e’ uno scherzo, o meglio, una presa in giro, far credere che ciò possa accadere per la tardiva presa di coscienza di un sindaco in ritardo permanente.
Coordinamento dei gruppi di centrodestra al consiglio comunale di Teramo