TERAMO – Nelle ristrettezze dei programmi del Teramo Calcio, di buono c’è tanto: ci sono i risultati, una squadra che ha trovato il giusto feeling con l’allenatore e giocatori che, pur essendo gli stessi, sono molto diversi, in meglio, rispetto a ieri. Ci sono, inoltre, la piena maturità di Piacentini (a 20 anni non si giocano 44 partite in C se non sei bravo – ndr), la crescita di Santoro, divenuto un giocatore in più, la scoperta Diakite che migliorerà, nonostante qualche indecisione fatta registrare a Bari, e il ritorno in porta del bravo Lewandowski.
Tutto questo è firmato da Massimo Paci, che sarà pure esordiente su una panchina di C, ma che ha alle spalle oltre 360 presenze tra A e B, un dato che non andrebbe mai dimenticato. Si diventa allenatori importanti, infatti, anche se conservi l’umiltà giusta, e frasi del tipo “…mi emoziono ogni qualvolta entro nel Bonolis“, oppure “…sono orgoglioso di allenare questi ragazzi” o ancora “…se alla chiusura del mercato resteremo questi ci metterei la firma“, la dicono tutta sul mister. Teramo aveva bisogno di un uomo così, che sa molto di teramanità e che renderà consapevole la stessa società (lo si spera – ndr), di un fatto: si può fare calcio in maniera più che decorosa, anche investendo il 50% rispetto al passato.
Ovviamente non conosceremo mai, direttamente, il parere della proprietà, ma queste riflessioni saranno già state fatte, per quanto estremamente provvisorie. Una cosa ci dispiacerebbe: non vorremmo mai prendere atto del fatto che sarebbe bastato davvero poco cambiare il corso di un probabile ed auspicato buon campionato, con uno da protagonisti veri…
Di questo e di altri temi, a 60 minuti dalla chiusura del calciomercato, parleremo nel numero odierno di Supergol.
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