TERAMO – Come la stagione scorsa: finisce 11 al San Nicola di  Bari, ma il punto di oggi ci regala una squadra con una propria identità e con un allenatore bravo, che si è subito calato nella nuova avventura, non lamentando mai nulla. Paci merita un elogio, prima di dire che il pareggio ci sta, perché il Bari ha ovviamente costruito di più in zona goal, ma ha dovuto rischiare il tutto per tutto, con quattro attaccanti buttati dentro ad un certo punto della ripresa, da Auteri. Il rammarico? Nasce dal goal subito e dalla dormita di Tentardini che si è perso Marras, sulla punizione calciata da Maita. Ma andiamo alla gara.

Nessuna sorpresa nell’undici iniziale, con Lasik che parte terzino destro, laddove aveva operato per una stagione ed una partita di campionato, l’ex Cancellotti. Paci, oramai, le scelte le ha fatte, confermando lo standard del 4-2-3-1. Si spera, per tutti, che Mungo trovi una adeguata sistemazione entro le ore 20:00 di domani, lunedì: la panchina è quasi una bestemmia calcistica per un giocatore di questo livello.

Pronti, via e il Teramo è in vantaggio, dopo 2 minuti, con Bombagi, su delizioso tocco in verticale e di prima di Arrigoni: caracolla un pò sulla trequarti indisturbato, e dai 25 metri lascia partire un destro imparabile, che tocca il palo e si adagia alle spalle dell’incolpevole Frattali.

Il Bari accusa il colpo e ci mette un pò per ritrovarsi: pur non brillando particolarmente, qualche occasione da rete, comunque, la costruisce, come al 19°, quando Marras incrocia fuori, non di molto, una verticalizzazione di D’Ursi. Al 25° Lewandowski si supera su una spizzata di testa, sul palo lungo, di Antenucci, che era stato servito da Di Cesare. Alla mezz’ora una bella combinazione tra Bombagi e Costa Ferreira permette al portoghese di entrare in area da solo ma, defilato, non se la sente di concludere. Al 43° il Bari ha la palla dell’1-1 sempre con Antenucci che approfitta di un retropassaggio di testa, lento, di Diakite: ancora una volta Lewandowski dice di no, uscendo a valanga sull’attaccante giuliese.

Si va al riposo sullo 0-1, con Auteri che, ad inizio ripresa, inserisce Lollo (appena ingaggiato dal Venezia – ndr) per Corsinelli. Bisogna attendere 15 minuti per il primo tiro indirizzato verso la porta teramana: è di Celiento, che rovescia, alto, sugli sviluppi di un corner. Il Bari adesso spinge con maggiore forza e Paci mette dentro il giovane Di Francesco (apprezzabilissimi alcuni suoi spunti sulla fascia sinistra – ndr) per Costa Ferreira, mentre Auteri, che inserisce Candellone per Bianco, passa al 4-2-4. Tre minuti appena ed il Bari pareggia, sugli sviluppi di una punizione di Maita, è Marras che, dimenticato da tutti, soprattutto da chi doveva presidiare la fascia difensiva sinistra, rimette al centro dal fondo del campo: sulla sfera si ritrovano in due, ma è Celiento a buttarla dentro, anticipando anche Candellone. E’ l’1-1. Il Teramo vive il periodo meno brillante della gara: al 22° D’Ursi conclude fuori non di molto e al 25° è clamorosa l’occasione da rete che capita a Marras, il quale, nel cuore dell’area, rovescia solissimo a non più di 8 metri dalla porta. La palla è alta, ma non di molto.

Intanto si susseguono i cambi, da una parte e dall’altra, con Auteri che torna a coprirsi con migliore raziocinio: inserisce Semenzato e Di Risio per D’Ursi e Maita mentre Paci, che aveva già buttato nella mischia Mungo in vece di Pianzuti, a dieci dalla fine mette in campo Viero per Ilari.

Non c’è più tempo per fare dal male dagli uni agli altri: finisce 1-1 ed è un gran risultato per la squadra teramana, sempre più squadra, sempre più gruppo vero, come ascolterete nelle interviste che saranno tra non molto pubblicate.