TERAMO – La sicurezza in città si propone, come mai prima d’ora, un tema serio e preoccupante e che, proprio in quanto tale, va affrontato con la serietà richiesta. Non si può sostenere che i ripetuti, violenti fatti di cronaca che si sono registrati negli ultimi tempi a piazza Garibaldi rientrano nella normalità quando invece preoccupano, e molto, così come dimostra anche il comune sentire dei teramani. Per questo lasciano perplessi le affermazioni del primo cittadino che tenta di liquidare questi gravi fatti di cronaca a cui la nostra città non era abituata come « casi isolati » all’interno di una situazione « che rientra nella norma”. Così come invece non è. Basta pensare alla vicenda dell’autista dell’autobus ferito mentre cercava di sedare un litigio violento tra passeggeri o alla rissa scoppiata tra gruppi di turchi e senegalesi, fino all’aggressione subita nell’ultimo fine settimana da un ragazzo spintonato e scaraventato a terra. E se questi sono gli episodi più eclatanti, non va sottaciuta neppure la realtà dello spaccio
che si consuma negli angoli più defilati della piazza, con quello che comporta in termini di rischio e mancata sicurezza. Tra l’altro fatti violenti che non si verificano solo a piazza Garibaldi, che ha così perso la sua identità più familiare ai teramani per diventare una sorta di terra di nessuno, abbandonata e fuori controllo; un far west
dove si consumano aggressioni e risse. Piazza Garibaldi ma non solo, perché sempre le cronache raccontano della ragazza presa a calci e schiaffi, venerdì notte, in piazza Sant’Anna. E’ evidente come non si possa quindi banalizzare parlando di “casi isolati” che isolati non sono e se tutto questo per il sindaco D’Alberto va derubricato a “normalità” non lo è però per noi. Non è questa la nostra normalità e neppure quella che vogliono i teramani. Così il tema della videosorveglianza va di pari passo e richiede ora risposte precise. Da qui le domande direttae all’amministrazione: in
piazza Garibaldi le riprese delle telecamere sono concentrate solo sul centro della piazza, sull’Ipogeo, funzionali anche alla sicurezza delle zone più laterali della piazza, quelle più defilate e dove si trova più di un bar? Oppure risulta installata un’unica telecamera concentrata esclusivamente sull’Ipogeo, che riprende solo il primo tratto di corso San Giorgio, e dai circa quindici metri di altezza dov’è posizionata lascia vedere ben poco? In piazza Sant’Anna l’unica telecamera di sorveglianza che può contare riprende l’intera piazza oppure le riprese sono indirizzate solo sul l’area del cancello? Su questo va chiesta chiarezza all’amministrazione non a parole e dichiarazioni, ma con un sopralluogo condiviso con l’ opposizione, nella sala operativa della Polizia locale altrimenti ci si confronterebbe sul nulla. Possiamo discuter e anche sulla misura del tempo dell’esecutivo D’Alberto: sono trascorse già diverse settimane da quando era stata annunciata l’installazione, a breve, di nuove telecamere a Villa Mosca e Nepezzano e
adesso gli ultimi aggiornamenti ci informano che arriveranno a fine mese. Nuove telecamere che, va ricordato, vanno a integrare le 42 già esistenti del progetto Paride, a suo tempo ereditato dal passato con tanto di finanziamento e progetto. In sostanza, cosa ha fatto quindi l’amministrazione D’Alberto di suo, a fronte di cospicui fondi
ministeriali disponibili finalizzati alla sicurezza, oltre continuare a fare riunioni su ministeriali disponibili finalizzati alla sicurezza, oltre continuare a fare riunioni su riunioni con i cittadini per placarne lo scontento e la rabbia senza riunioni con i cittadini per placarne lo scontento e la rabbia senza — al di là degli annunci far seguire poi i fatti?
Luca Corona
Consigliere comunale “Oltre”