TERAMO – Qualche volta bisognerebbe evitare di usare toni trionfalistici quando si sta amministrando male. Il Comune di Teramo plaude, con un comunicato, alla riapertura, addirittura straordinaria, dei nidi comunali il 14 settembre. Ora anche nella stessa provincia di Teramo sia Campli che Roseto, due amministrazioni dal colore politico opposto, il primo settembre hanno già riattivato il servizio insieme alla mensa. A Teramo abbiamo sempre garantito il servizio, anche come sostegno alle famiglie di lavoratori, dal primo settembre. Alcuni Comuni molto ampi, e dalla gestione complessa, come Milano hanno già riaperto (la Regione Lombardia, dove le conseguenze del covid sono state pesantissime, con ordinanza del 6 agosto ha dato il via libera alla riapertura il 1 di settembre), Roma riaprirà il 9 e Reggio Emilia, a cui pure noi ci ispiriamo, il 7.
A Milano, addirittura, gli elenchi dei bambini ammessi è uscito il 20 aprile 2020. Qui, ai primi di settembre, ancora si ignoravano le graduatorie definitive. Nel Piemonte il servizio è stato riattivato il 31 agosto. E si potrebbe continuare, ergo il Comune di Teramo sarà tra gli ultimi in Italia a riaprire, con grave disagio per le famiglie. Non si trovi la scusa del Covid, perché ai bambini è stata data la possibilità di partecipare ai centri estivi dentro le strutture comunali. Il covid d’estate di era forse messo in pausa? Se non c’era pericolo allora, non c’era pericolo neppure il 1 settembre. I nidi sono stati chiusi per sei mesi, c’era tutto il tempo di riorganizzare la riapertura in sicurezza. Nei due anni precedenti è stato anche incrementato il numero dei bambini ammessi, quest’anno no (ed era stata questa la vile scusa per giustificare la privatizzazione delle nostre strutture, poter prendere più bambini).
Faccia una cosa molto seria il Comune, invece di esternare proclami trionfalistici, quando sarebbe nobile cosa tacere, investa risorse per rendere obbligatorio il test sierologico per le maestre e per il personale dei nidi, questa sì cosa utile e necessaria per garantire la sicurezza dei nostri bambini.

 

Maria Cristina Marroni