PESCARA – Come realizzare una positiva sinergia tra operatori privati ed enti pubblici per costruire un’efficace offerta turistica dell’Abruzzo? In che modo identità culturale, scenari naturali, tipicità eno-gastronomiche e artigianali possono aiutare l’Abruzzo del turismo trasformandosi in pacchetti vincenti su un mercato sempre più globalizzato? Quanto può contribuire a tutto ciò quella nuova frontiera dell’offerta turistica rappresentata oggi dalla “vacanza attiva”? Sono stati questi i temi al centro del convegno, dal titolo “Active Abruzzo tra vocazione e destinazione”, tenuto ieri nel padiglione Becci del porto turistico Marina di Pescara e organizzato da Cna Turismo Abruzzo e Camera di Commercio di Chieti-Pescara nell’ambito di Ecomob2020, expo dedicata alla mobilità sostenibile. Un confronto serrato, arrivato all’indomani della lunga pausa imposta alle imprese del settore dall’emergenza Covid: emergenza che ha colpito duramente occupazione e fatturati, cui le imprese hanno reagito dando una risposta positiva, ma che ora più che mai impone la ricerca di strategie vincenti e sinergie per affrontare un mercato in continua evoluzione.
Tra gli ospiti presenti al dibattito, coordinato dal giornalista Antimo Amore, dopo i saluti del presidente dell’ente porto Carmine Salce e l’intervento del presidente regionale di Cna Turismo Abruzzo Claudio Di Dionisio, il confronto ha visto la partecipazione dell’assessore regionale al Turismo Mauro Febbo, del vice presidente dell’ente camerale Lido Legnini, del presidente delle Dmc Abruzzo Dario Colecchi, con le conclusioni affidate al responsabile nazionale di Cna Turismo Cristiano Tomei. Particolarmente interessanti e vivaci le voci di quattro dei dodici operatori internazionali – molti dei quali autentici giganti del turismo attivo – ospiti in questi giorni degli organizzatori dell’evento ed in giro per l’Abruzzo in una full immersion nei siti più adatti alla costruzione di proposte e pacchetti dedicati. Nei loro interventi, Monica Price, Tullia Caballero, Carol Sichaldi e Kathleen Maich hanno sottolineato le potenzialità, ma anche le criticità che l’Abruzzo del turismo è oggi in grado di mettere in campo, al di fuori di facili slogan e frasi fatte.
Gli interventi hanno sottolineato in vario modo l’esigenza di realizzare una sinergia sempre più stretta tra istituzioni e operatori per mettere a punto strategie condivise, come ha detto nella sua introduzione Di Dionisio: «Active Abruzzo nasce dall’idea di dedicare uno spazio specifico alla vacanza attiva: un contenitore dove sviluppare idee fra gli attori della filiera turistica dedicata, un luogo dove far incontrare la domanda e l’offerta. Vivere alcuni giorni a stretto contatto con operatori professionali farà emergere una serie di necessità legate alle esigenze che manifestano; far vivere esperienze dirette agli interlocutori, permette loro di conoscere il territorio ma nello stesso tempo evidenzia esigenze che servono per la creazione di un pacchetto turistico, contribuendo così a creare una destinazione. Ma per diventarlo serve un lavoro di concerto fra istituzioni e privati, un lavoro che si sviluppi su idee e obiettivi chiari, entro parametri che permettono di non vanificare le scarse risorse a disposizione ma tragga linfa vitale dalla creatività dell’imprenditore e conti su linee concrete di finanziamento che la Regione e gli altri vari attori della filiera turistica e produttiva possono mettere in campo».
Nel pomeriggio di oggi, alle 17, sempre al padiglione Becci, un altro momento clou del week-end dedicato al turismo: tour operator ed operatori locali si ritroveranno faccia a faccia, in un “b2b”, per confrontarsi su idee e proposte.