Sicuramente un grande lavoro compiuto dal Comune di Teramo e da Big Match per accogliere i tanti cittadini (e non solo!) venuti ad assistere un concerto tenuto dal grande Eugenio Finardi che ha saputo trattenere gli spettatori con una narrazione delle sue vicende personali e delle circostanze della sua vita che lo hanno ispirato nella composizione dei brani.
Un pubblico davvero delle grande occasioni, ben distanziato, che praticamente copriva uno spazio (quello dell’area eventi) fino alla capienza possibile, a dimostrazione che la città ha ben risposto al cartellone di “Teramo Natura indomita” che ha animato il mese di agosto e sta proseguendo nella prima parte del mese di settembre. Quello che era inaspettato è stato il brusco abbassamento della temperatura che ha costretto i presenti a ripararsi con vestiti ulteriori da indossare, per evitare di restare infreddoliti per tutta la durata del concerto. Tutto può essere certamente migliorabile, come un’attesa dell’inizio che si protraeva in modo eccessivo.
Quello che è apparso come un indiscutibile fattore di qualità , è stato che con questo evento, si è definitivamente dato il “via” al Parco Fluviale del Vezzola, come un “secondo salotto cittadino” in versione “natura” che suscita invidia alle città vicine, che certamente non dispongono di uno spazio all’aria aperta tanto suggestivo.
Ora tutto può e deve essere fatto perché questo angolo di natura venga preservato dai soliti vandali o malintenzionati, che disponga di servizi igienici stabili ed abbia punti di ristoro idonei ed in grado di essere economicamente solidi se le manifestazioni si realizzeranno in periodi dell’anno ulteriori al momento estivo. La città deve vigilare e partecipare attivamente perché queste buone iniziative non rischino di andare in abbandono o trascurate dopo un inizio sicuramente buono.
Teramo, città attraente lo diventa se coglie opportunità che interpretano i bisogni delle persone, a cominciare dalle giovani coppie con bambini che sembrano apprezzare questo polmone di verde, praticamente in continuità con il centro storico.
Ernesto Albanello