Sabato e Domenica: bollino rosso. Leggo e copio da  l’illustre imprenditore Daniele Zunica che, Domenica a Montorio, alla mostra di Andy Warhol, hanno dovuto “regimentare” gli ingressi per la massiccia affluenza.  Ma era impossibile comperare una bottiglia d’acqua nei due bar confinanti). Ci siamo capitati tutti. E andrà peggio. Un gran numero di viaggiatori, che restano all’interno dei confini nazionali, ha fatto sì che quest’anno alcune località turistiche abbiano cominciato a soffrire della pressione causata dalla massiccia presenza di turisti. Una benedizione del cielo se gestito bene. Ma non è sempre così tanto che è nato un nuovo fenomeno che riguarda alcune mete turistiche teramane (soprattutto) e città d’arte: l’overtourism. Mancanza di personale. Personale a “norma”. Incapacità manifeste. Educazioni improvvisate. Parcheggi introvabili o carissimi. Prezzi alle stelle. Hotel decrepiti ma di nuovo aperti e case in affitto da sequestro immediato. Mercato nero. Disabilità ignorate. Bagni inesistenti. Prezzi alle stelle. Campeggi overbooking. Aeroporti nel caos. Turisti che passeggiano in montagna come fossero in piscina. Un pò ovunque si vive l’impatto negativo che il turismo post covid ha sulla qualità sull’esperienza del visitatore, che si ritrova a condividere con più persone del dovuto dei servizi non all’altezza, e delle risorse limitate di spazio. Tre mesi di notizie negative sono bastati per farci capire che il turismo post Covid-19 sarà totalmente diverso, per tutti. La preparazione tecnica e operativa dei professionisti avrà un ruolo focale per fare la differenza nel turismo di domani. La maestosità dei monti che dolcemente digradano verso il mare, l’alternarsi di lunghi tratti di spiaggia finissima dorata o ciottolosa con rive rocciose e frastagliate immerse in pinete verdeggianti, hanno contribuito in modo straordinario a far conoscere e uscire da un lungo letargo interi territori della regione abruzzese. Attraverso la valorizzazione delle aree costiere e montane, così come delle località termali e di culto, l’Abruzzo partecipa a pieno titolo all’offerta del turismo nazionale. Imprenditori, amministrazioni locali ed enti preposti alla promozione del settore nel corso degli anni effettuano ingenti investimenti diretti a sviluppare il comparto turistico, consentendo alla regione di affrontare una progressiva trasformazione. Ma bisogna saperlo fare. Occorrono corsi per formare il personale Serve però un cambio di passo, una formazione professionalizzante per fare in modo che i ragazzi sappiano rispondere con sicurezza alle domande “cosa sai fare?” e “sei in grado di svolgere un lavoro in autonomia?” Occorrono dei corsi di formazione professionale e degli Istituti specifici di formazione per tutti coloro che vogliono lavorare nel turismo. ottenere certificazioni tecniche relative ai software di settore per avere “una marcia in più”. Per accedere da protagonisti alle principali fiere del turismo mondiale.

E’ vero che l’Abruzzo è una Regione dal grande potenziale ma per rendere appetibile il nostro prodotto turistico è necessario renderlo raggiungibile, organizzare servizi. È arrivato il momento di ideare un concetto connotante, definito, unico e riconoscibile che non si discosti dalla reale percezione dell’Abruzzo come Regione Verde d’Europa e che sappia trasformare in positivo la negatività di essere poco conosciuta. I cardini fondamentali della nuova strategia si fondano sul fare sistema, e il coinvolgimento degli operatori è fondamentale per la promozione del territorio attraverso la nuova brand identity  basata sulla scoperta dell’autenticità dell’Abruzzo, dei suoi paesaggi incontaminati, della sua gente accogliente dalla forte identità e della sua ricca offerta fatta di esperienze uniche e personalizzabili. Così l’Abruzzo può diventare best practice nell’ambito dell’evoluzione delle politiche turistiche a livello nazionale. Perché il mercato delle imprese turistiche abruzzesi che si occupano di “turismo” è formato da una miriade di realtà, per lo più di dimensioni medio-piccole, e a gestione quasi famigliare. Ai giovani che cercano un lavoro stabile, serio, ricco di soddisfazioni, ben pagato, per intraprendere una collaborazione con queste aziende sarà necessario sfoggiare un profilo professionale completo che sia il risultato di un’esperienza diretta sul campo e in azienda. Perché è chiaro a tutti che l’operatività dei professionisti del turismo sta cambiando sotto i nostri occhi e già da domani sarà diversa da come l’abbiamo conosciuta in questi anni. I futuri esperti del settore dovranno conoscere molto bene l’ambiente in cui vivremo, sia dal punto di vista sociale che ambientale. Conoscere il presente per prepararsi ed essere protagonisti nel turismo del futuro. Il delicato momento globale che stiamo attraversando stanno spingendo sempre più persone a prediligere viaggi che possano coniugare una forte esperienza a contatto con la natura e l’immersione in un mondo completamente distaccato dalla vita quotidiana e dalla frenesia delle grandi città. La responsabilità sociale ed etica, la sostenibilità ambientale e il rispetto verso noi stessi e gli altri saranno i cardini attorno ai quali ruoterà la programmazione turistica di qualsiasi azienda e il lavoro dei professionisti del turismo.