TERAMO – “Abbiamo appreso la notizia che la Asl di Teramo ha finalmente redatto uno studio di fattibilità per il nuovo ospedale di Teramo e che lo ha tramesso alla Regione Abruzzo. Non conosciamo i contenuti dell’elaborato, di certo però sappiamo che la Asl Te ha deciso per la localizzazione di Piano D’Accio, una delle quattro aree indicate dal Consiglio Comunale di Teramo. Siamo quindi all’oscuro delle ragioni di questa indicazione, come del costo dell’ipotetica realizzazione, né sappiamo se si è proceduto all’eventuale comparazione con gli altri siti, né da dove proverranno le risorse finanziarie (oltre agli € 81.5 mln disponibili) per la totale copertura dell’intervento”. Torna sul tema del nuovo nosocomio, il Coordinamento dei Comitati di Quartiere di Teramo che, in una nota a firma del presidente Domenico Bucciarelli, continua: “Noi siamo e saremo sempre contrari alla scelta di Piano D’Accio per una serie di motivate e conosciute ragioni che vanno: dallo squilibrio territoriale della città, dal pesante costo di realizzazione (rispetto ad un ampliamento e ristrutturazione del Mazzini), dal luogo ambientalmente inadatto rispetto all’attuale e felice posizione collinare del Mazzini, dal possibile abbandono delle infrastrutture del nosocomio esistente (non ultimo il parcheggio pluripiano), all’ulteriore penalizzazione che subirà il centro storico ed i quartieri limitrofi. Le nuove e future generazioni pagheranno lo scotto di questa scelta sbagliata“.

“Riteniamo che la classe dirigente attuale, al di là dei facili proclami, non ha tenuto conto dell’insegnamento che è derivato dalla collocazione dell’Università degli Studi a Colleparco. Siamo dell’avviso – prosegue il Comitato – che scelte a tale punto strategiche non possano non tenere conto della volontà popolare, espressa oltre che dai comitati di quartiere e frazioni, anche dalle migliaia di firme raccolte e la cui iniziativa continuerà nei giorni a venire. Noi faremo il possibile perché la scelta di Piano D’Accio non trovi realizzazione. Nel contempo, come già richiesto dall’on. Fabio Bernardini, chiediamo che i cittadini debbano essere informati da subito sugli atti che sono alla base della scelta, in modo che tutti siano posti nelle condizioni di conoscere le ragioni sanitarie, sociologiche, urbanistiche e strutturali”.

“Per nostra parte, noi argomenteremo ed analizzeremo lo studio espresso sulla base di opportuni criteri. Se i dati che ne scaturiscono risulteranno carenti od omissivi, gli atti elaborati a nostro parere andrebbero annullati nelle sedi competenti, a vantaggio di una scelta diversa di quella di Piano D’Accio. Il sito dell’attuale nosocomio del Mazzini è già strutturato, offre la possibilità per un suo ampliamento, ammodernamento ed appartiene alla città per la sua felice collocazione”, conclude Bucciarelli.