Ecco l’uomo che ha tradito Cristo . Ecco l’uomo davanti al quale a Teramo tutti i potenti si sono inginocchiati. Ecco lo schiaffo del papa che era atteso ed è arrivato, sonoro e puntuale. Dopo due anni di indagini, ma soprattutto di veleni, accuse incrociate e colpi di scena, il Vaticano chiude l’inchiesta finanziaria sui fondi della Segreteria di Stato guidata da Becciù. Un po’ come il mitico vaso di Pandora, che una volta aperto riversò sul mondo tutti i mali che custodiva, ecco che – come in Angeli e Demoni – arriva il giorno del giudizio anche per il “Papa nero” licenziato lo scorso settembre da Papa Francesco che gli ha tolto anche i diritti cardinalizi.
Onnipotenti e rapaci, hanno architettato operazioni diaboliche per depredare la Santa Sede. Ora sono i pentiti che sollevano il sipario sul verminaio di corruzione che ha travolto il Vaticano . Con tanti rivoli che interessano gli amici della combriccola del Becciu. Molti lo adoravano. Molti si inchinavano. Molti lo servivano ginocchioni. Molti erano ai suoi ordini. Molti volevano entrare nella combriccola. Molti imbroglioni lo assecondavano. Molti partecipavano alle sue iniziative in nome di Cristo. Molti applaudivano “osannaosanna” . Molti erano al suo servizio contro la crisi dei valori. Molti cialtroni non hanno visto. Molti mascalzoni non hanno parlato. Molti che ora lo scansano sono stati colpevoli, collusi, complici quanto lui. Ecco l’uomo. Ecco chi era l’uomo attorno al quale si era creato il “sistema Becciu”
Soldi delle offerte per i poveri dirottati dall’Obolo di san Pietro e dall’otto per mille della Conferenza episcopale italiana per sostenere le attività dei propri fratelli, di una dama e di speculatori immobiliari. Quale pregiudizio spinge tanti bravi cattolici a infangare l’immagine dell’ex Cardinale sardo Angelo Becciu? Invidia per la sua felicità con la dama ? Rozzo razzismo contro i sardi? Ingiusto giustizialismo? No, niente di tutto ciò, come pare sia da escludere anche la vecchia malapianta dell’anticlericalismo. Tutto è racchiuso nella scelta di Francesco di chiamare in Vaticano come Presidente del tribunale l’ex pm antimafia e capo della procura di Roma Giuseppe Pignatone detto “doberman”, a cui viene offerta la testa dell’ex cardinale Becciu e la promessa che la Segreteria di Stato, dopo gli intrallazzi sarebbe tornata pulita.
Per una volta – perdonatemi – mi fa piacere scrivere “l’avevo scritto”. (Il ruggito 5/10/20) . Quando lo chiamavano “Papa nero” per dire che in vaticano comandava lui. Quando sembrava intoccabile. Quando era potente. Quando diceva pubblicamente che i magistrati sono dei “porci”. Quando era superbo. Quando girava i soldi dei fedeli offerti per i poveri e i malati – 225mila euro al fratello e 575mila euro alla “dama del cardinale”, una certa Cecilia Marogna – e sembrava indisturbato da un clima corrotto e colluso. Quando veniva a Teramo e i forti con i deboli della città si inchinavano insieme a quelli che gli serve sempre qualcosa . Quando sembrava non dover pagare mai, lo avevo scritto. E oggi il presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio per i reati di peculato ed abuso d’ufficio – anche in concorso- dell’ex cardinale Angelo Becciu , costretto alle dimissioni da Papa Francesco perchè coinvolto nella vicenda degli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra & altri affari loschi. Nelle cinquecento pagine che accompagnano la citazione a giudizio gli inquirenti hanno ricostruito la ragnatela di relazioni, affari, investimenti che hanno portato la Santa Sede a perdere circa 400 milioni di euro.
Truffa, peculato, abuso d’ufficio, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio, corruzione, estorsione, pubblicazione di documenti coperti dal segreto, falso materiale di atto pubblico, falso in scrittura privata. Le carte accusano un potente cardinale, la sua consigliera faccendieri e funzionari del Vaticano hanno galleggiato per anni in un mare popolato di squali della finanza, di corruzione, estorsione e riciclaggio e di spregiudicate operazioni speculative, oltre che soddisfare esigenze e ambizioni del tutto personali. Una documentazione lunga cinquecento pagine. Il processo avrà inizio all’udienza del prossimo 27 luglio con la stessa Segreteria che si costituirà parte civile.