TERAMO – La Lista civica “Bella Teramo” ha diramato un comunicato che suscita parecchia ilarità: “L’esperienza amministrativa teramana (…) può essere estesa al nostro territorio provinciale (…) riteniamo sia importante mettere a disposizione dei futuri amministratori dei Comuni della provincia i positivi risultati concretizzati a Teramo, in termini di programmi e di alleanze”. Si legge a chiare lettere dell’esistenza di un “laboratorio politico che ha avuto successo a Teramo”, ragione per cui “crediamo che sia utile adoperarsi per aggregare il campo civico e progressista in vista delle prossime Amministrative d’autunno, per verificare la replicabilità dell’esperienza maturata a Teramo, un’esperienza vincente che riteniamo potrebbe essere da sprone e da spunto per le future amministrazioni locali”. Il finale è in puro politichese: “Dotarsi di un tavolo politico aperto alle liste civiche, ai partiti di centrosinistra e ai movimenti è una necessità”, perciò occorrerebbe “mettere al centro i contenuti e definire un percorso condiviso, che consenta agli elettori di identificarsi con il progetto proposto, per replicare il successo dell’esperienza teramana a livello provinciale e anche regionale”.
Orbene, al lettore distratto magari non sovviene ciò che accadde alle elezioni comunali di Teramo del 2018, laddove la Lista “Bella Teramo” raccolse circa il 10% dei consensi in contrapposizione netta e antitetica alla coalizione di Gianguido D’Alberto, rispetto alla quale “Bella Teramo” è rimasta all’opposizione per oltre un anno e mezzo, salvo poi entrare in maggioranza nel 2020 con un’operazione che lo stesso presidente della Lista del Sindaco D’Alberto ebbe a definire come una mossa che “passerà alla storia come la più grande operazione di trasformismo politico mai compiuta a Teramo”. Ciò ricordato, sfugge completamente quali siano gli esaltanti risultati che vengono etichettati come “esperienza vincente”, “sprone per le future amministrazioni locali”, “successo da replicare a livello provinciale e regionale”. Non occorre molta attenzione per notare come proprio ieri sia stata inaugurata a Giulianova un’opera pubblica da 650mila euro (realizzata da un’Amministrazione che si è insediata da due anni), mentre il sindaco di Teramo in tre anni di mandato non ha mai avuto bisogno di forbici perché non ha avuto niente da inaugurare, così come nulla da inaugurare avrà nei prossimi due anni residui, visto che nessun cantiere è stato aperto dall’attuale Amministrazione. Semmai, ma è tutto da dimostrare, potrà essere inaugurata la nuova scuola di Contrada San Benedetto, la quale è stata pensata, finanziata, appaltata e realizzata dalla precedente Amministrazione comunale, ma negli ultimi tre anni il Comune ancora non riesce a completare l’impiantistica, stabilendo un record mondiale di inefficienza.
Stendiamo un velo pietoso sulle problematiche ancora calde e non risolte: vedi Te.Am., Tercoop e ricostruzione, dove tra esposti e inefficienze i servizi ai cittadini restano sempre fermi al palo. Per questo è davvero umoristico parlare di un modello di successo, a meno che non ci si riferisca al modello del cuculo, un uccello noto per il cosiddetto parassitismo di cova, consistente nel deporre il proprio uovo del nido di altri uccelli. Alla schiusa il piccolo del cuculo si sbarazza delle altre uova non ancora schiuse presenti nel nido, rimanendo quindi come unico ospite capace di ingannare i genitori adottivi, i quali lo nutrono come se fosse proprio. Allo stesso modo la Lista civica “Bella Teramo” dell’amico Cavallari, che sarebbe più corretto definire “Lista cinica”, pur avendo perso le elezioni del 2018 è entrata nella coalizione che aveva vinto e oggi ne magnifica i presunti risultati, chiedendo di replicarli negli altri Comuni della provincia, senza però chiarire come si concili tale trasformismo con la legge maggioritaria che governa le elezioni dei sindaci degli enti locali, legge che prevede che le coalizioni si formino prima del primo turno, oppure prima del ballottaggio, non già due anni dopo accogliendo due candidati sindaci avversi all’interno della maggioranza (oltre a quello di “Bella Teramo”, anche il candidato sindaco di “Fare Grande Teramo”), in tal modo tradendo gli elettori le cui indicazioni sono state palesemente disattese – F.to Mario Cozzi