Purtroppo nella giornata del 4 Luglio, nel consueto giro di censimento delle guide del Borsacchio, abbiamo trovato i resti di un pullo di fratino azzannato da un cane. Da inizio stagione abbiamo cercato di veicolare le norme ed il buon senso a chi frequenta la riserva, mettendo cartelli a nostre spese e distribuito materiali. Abbiamo organizzato decine di giornate di sensibilizzazione per coinvolgere tutti e far apprezzare il tesoro che rappresenta una riserva e trasformare ogni fruitore in un volontario. I risultati ci sono ma non bastano. Il lavoro dei volontari e la tenacia di questa specie rara e protetta avevano dato risultati. Dopo i primi sei nidi distrutti da cani e vandali, gli ultimi quattro sono andati a buon fine. Purtroppo però il nostro lavoro da volontari, seppur encomiabile, non può bastare. Inoltre lavoriamo senza convenzioni, sedi e contributi. Le guide sono oberate di responsabilità senza riconoscimenti ufficiali e aiuti da parte del pubblico. I nostri materiali vengono distrutti da vandali quotidianamente e non riceviamo fondi per sostituirli. Ogni settimana dobbiamo auto tassarci per far fronte alle evenienze. Testimoni hanno segnalato la presenza di uomini con cani nella notte del 3 luglio nella riserva che correvano in cerca di qualcosa. Alcuni cittadini hanno spiegato che i cani dovevano stare al guinzaglio ma non sono stati ascoltati. Non sappiamo ne abbiamo elementi per capire chi è il responsabile. Sappiamo però che il pullo è stato ucciso dal morso di un cane nella serata del 3 Luglio 2019 in base al suo stato nel momento del ritrovamento. Il fratino è un’animale protetto e vitale per la riserva e disturbarlo o addirittura causarne la morte è un reato penale. Il 21 Giugno 2019, dopo molte segnalazioni fatte, la questura di Teramo ha chiesto informazioni al comune sulle metodologie di prevenzione. Non conosciamo risposte. Anche per questo episodio abbiamo fatto denuncia ma sappiamo che quel che serve è una diversa considerazione della Riserva Borsacchio da parte del pubblico. La Riserva rappresenta il 20% del territorio del Comune di Roseto che da 14 anni non riceve nessun contributo o intervento. Manca la gestione, manca un pan e manca perfino una semplice convenzione con le guide. I volontari sono allo stremo, sia dal punto di vista fisico che economico. Forse il disegno è far cedere questi volontari per far cadere nell’oblio la riserva. Stringiamo i denti ed andiamo avanti. Entro due giorni daremo l’ennesimo segnale lanciando un calendario di dodici eventi in riserva di spessore regionale per dare ancora una volta un messaggio chiaro: la riserva è una opportunità – Marco Borgatti Presidente Guide del Borsacchio