La convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio regionale dell’Abruzzo da dedicare all’esame dei problemi che ruotano intorno alle autostrade A/24 e A/25, sarà richiesta a breve dai Presidenti dei Gruppi del Centrosinistra, Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto e Sandro Mariani. Questa mattina hanno partecipato presso la Camera dei Deputati all’iniziativa di protesta dei sindaci abruzzesi e laziali “contro l’indifferenza del Governo davanti al rischio di un nuovo aumento dei pedaggi a partire da luglio” i Consiglieri regionali Giovanni Legnini, Silvio Paolucci, Americo Di Benedetto, e i parlamentari del Pd, Stefania Pezzopane e Camillo D’Alessandro. “I sindaci, le categorie produttive e i pendolari non possono più essere lasciati soli. Questa è una battaglia di tutti gli abruzzesi che vedono molto vicino il rischio di una nuova pesante stangata – ha spiegato il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci – Da mesi il ministro Toninelli fugge dal confronto nella più completa indifferenza degli uomini abruzzesi di Governo, dei consiglieri regionali pentastellati e di alcune forze politiche, come la Lega, che sono al Governo sia a Roma che in Abruzzo, ma che anche su questa vicenda si girano dall’altra parte e fanno finta di non vedere. Il Consiglio regionale straordinario deve essere l’occasione per un’operazione verità: tutti devono sapere che da mesi il governo gialloverde lavora in maniera convinta per isolare l’Abruzzo e per stangare gli abruzzesi. Toninelli – aggiunge Paolucci – venga in Consiglio regionale a spiegare i motivi di questi ritardi, di questo ostruzionismo convinto nei confronti dei sindaci e del nostro territorio.” Per Amerigo Di Benedetto “Non ci sono certezze sugli investimenti per la sicurezza, non c’è una strategia per fermare l’aumento dei pedaggi su “Strada dei Parchi”. Questa inerzia conclamata sta determinando e determinerà danni all’Abruzzo – sottolinea il capogruppo di “Legnini presidente”. Anche oggi i sindaci con la fascia sono entrati a Montecitorio per chiedere di essere ascoltati ma questo Governo ancora una volta, l’ennesima, non ha avuto tempo per loro. Bisogna che il Consiglio regionale dica con forza da che parte sta: se vuole difendere gli interessi della nostra Regione o se, per ordini di scuderia, è più importante non mettere a rischio gli equilibri precari di tenuta del Governo”.