TERAMO – La visita di ieri in Abruzzo della segretaria nazionale del Partito Democratico, on. Elly Schlein, a sostegno del candidato Presidente Luciano D’Amico è stata l’occasione per tornare a fotografare lo stato comatoso della sanità abruzzese dopo 5 anni di amministrazione Marsilio: -15,85% di prestazioni sanitarie rese agli Abruzzesi nel confronto tra il 2018 e il 2022; il 7,6% degli Abruzzesi che non ha avuto possibilità di accedere alle cure primarie; 100 milioni nel 2020 e 92 milioni nel 2021 spesi dalla Regione Abruzzo per far fronte alla mobilità passiva, ossia quei cittadini in fuga dalla sanità abruzzese per scelta o per necessità dettata da liste di attese estenuanti e non rispondenti alle urgenze degli Abruzzesi. Questo il bilancio drammatico della non-cura Marsilio.
“Dopo gli sforzi delle giunte Chiodi e D’Alfonso, chiamate a fare i conti con la fase del commissariamento e del conseguente piano di rientro in campo sanitario, il governo Marsilio avrebbe avuto la possibilità di tornare ad investire sull’accesso alle cure per i nostri concittadini, su una rete sanitaria di eccellenza per il nostro territorio, sulla valorizzazione di un personale sanitario che prima viene definito eroico e poi dimenticato. Ma nulla di tutto questo è stato fatto: nessuna risposta è arrivata, nessuna programmazione è stata messa in campo. Ed oggi noi abruzzesi siamo costretti a fare i conti con numeri drammatici e con servizi lacunosi, retti solo dalla grande professionalità degli operatori sanitari”, così il consigliere regionale Dino Pepe.
“Nel corso della discussione monca sull’ultima rete sanitaria approvata, la prima dopo il commissariamento, avevamo lanciato l’ennesimo grido di allarme. 100 milioni nel 2020 e 92 milioni nel 2021 spesi per far fronte alla mobilità passiva meritavano attenzione e risposte celeri. Così come l’abbattimento delle liste d’attesa, visto anche il richiamo della Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo della Corte dei conti, nella relazione dedicata alla sanità, allegata al documento di Parificazione del rendiconto generale della Regione Abruzzo per l’esercizio 2022. Risposte che evidentemente non potevano che passare dalla valorizzazione di quei Presidi Ospedalieri di confine e di quelle specialistiche di eccellenza, chiamati a fare i conti con la rapidità dell’offerta sanitaria di regioni limitrofe. La Regione Abruzzo di Marsilio ha scelto di fare l’esatto contrario, tagliando servizi ed offerta sanitaria ad alcuni territori strategici per dare altrove risposte dettante dalle presunte convenienze politiche”. Continua il Vicecapogruppo PD in Consiglio Regionale.
“L’emergenza pandemica dovrebbe aver insegnato quale sia il reale valore di ogni singolo euro investito in sanità, ma evidentemente il nostro presidente di Regione non ha imparato la lezione. Questa Regione continua ad investire risorse su iniziative spot, su contributi elettoralistici, ma dimentica le vere priorità degli abruzzesi. Ma il Presidente Marsilio dovrebbe sapere che gli Abruzzesi sono stanchi di tutto questo, di una politica che gioca sulla loro pelle e sul diritto alla salute, all’accesso alle cure, ad una sanità pubblica e di indiscusso valore. Il 10 marzo glielo ricorderanno!” conclude il Consigliere regionale Dino Pepe.