“Il braccio di ferro fra Lega e gli alleati a cui abbiamo assistito in queste settimane sulla nomina di Gatti alla Corte dei Conti, oltre a rimarcare l’inopportunità della scelta, ha aumentato ancora di più il conflitto politico nella maggioranza e messo seriamente a rischio la corretta dialettica democratica anche con l’opposizione, valore irrinunciabile per preservare il rapporto tra l’istituzione regionale e la comunità abruzzese”, così i capigruppo di centrosinistra Silvio Paolucci per il PD, Americo Di Benedetto per Legnini Presidente e Sandro Mariani per Abruzzo in Comune sul ritiro della designazione, deciso dal Presidente del Consiglio Regionale.
“Quella di Gatti alla Corte dei Conti era una nomina forzata e illegittima, come abbiamo da subito asserito e come ha rimarcato anche la Lega l’indomani della decisione – riprendono i consiglieri – Il dietrofront era indispensabile, lo avevamo chiesto per tempo al Presidente, subito dopo l’ufficializzazione, e se ci avesse dato retta sarebbe stata evitata tanta inutile bagarre, originata da una chiara inopportunità politica della decisione, peraltro sostenuta, non si comprende ancora a quale titolo, dal Presidente Marsilio, nonché caratterizzata da gravi carenze che l’hanno accompagnata, trasparenza in primis.
Bisognava ascoltare le forze presenti in Consiglio, dando così voce a tutti, per ristabilire diritti e un più opportuno impiego anche delle risorse previste per un incarico che non era e non è obbligatorio, che andrebbero destinate alla comunità o a un progetto per l’Abruzzo e non per sostenere una nomina politica e funzionale ad accordi discutibili e per di più divisivi.
Da un anno il centrodestra produce solo decisioni imbarazzanti, mentre l’Abruzzo regredisce, e ciò accade quando si governa con logiche di partito ed amicali e non per il bene comune”.