PESCARA – Dopo anni di attesa, finalmente la Regione Abruzzo porta in discussione il Regolamento per la tutela e la gestione dei sistemi silvo-pastorali che segue la Legge Regionale n. 3/2014 (“Legge Organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della Regione Abruzzo”) ed è lo strumento indispensabile per la giusta e piena attuazione della stessa. Pur dando atto all’azione di questo governo regionale, che ha portato a termine la stesura del Regolamento, ci si chiede se le osservazioni arrivate dalle associazioni ambientaliste e dalle aree protette abruzzesi siano state pienamente accolte nell’ultima versione del Regolamento, che presentava alcune criticità dal punto di vista naturalistico quali, solo per citarne alcune, l’apertura di nuove piste forestali o il fatto che gli habitat e le specie protetti dalle Direttive comunitarie debbano essere tutelati non solo all’interno dell’esistente Rete Natura 2000, ma ovunque si trovino.
Il WWF Abruzzo, che segue con attenzione tutto ciò che riguarda il patrimonio arboreo della nostra Regione, ha prodotto un documento “Alberofobia, un report sui tagli degli alberi in Abruzzo in città, lungo viali alberati e nei boschi”, ha organizzato un convegno a L’Aquila dal titolo “Facciamo il punto: alberi boschi e foreste nella Regione Abruzzo” nello scorso giugno 2023 e di recente ha inviato una nota al presidente del Consiglio Regionale, alle Commissioni di riferimento e al vicepresidente della Regione Abruzzo.
“Occorre porre l’attenzione sulla necessità di una maggiore considerazione del patrimonio arboreo della nostra regione – sostiene l’associazione ambientalista – che ospita specie floristiche e faunistiche di elevata importanza e spesso uniche al mondo e che garantisce servizi ecosistemici utili alla natura e anche alla nostra salute. Troppo spesso, invece, gli interventi di tagli boschivi vengono basati su valutazioni inadeguate, affrettate e poco rigorose: non è raro, infatti, che esse risultino incomplete o monche, che siano addirittura non coerenti con gli enunciati e con le indicazioni comunitarie, o che gli elaborati tecnici nemmeno contemplino la presenza di alberi vetusti e sani, ai quali capita, di conseguenza, di essere colpevolmente abbattuti che da ruspe e motoseghe. Anche rispetto agli interventi che vengono compiuti in aree urbane o lungo le alberature stradali, pur nel rispetto della sicurezza pubblica, si ritiene necessario che gli impatti provocati dai tagli vengano valutati con attenzione e in modo serio”.
Le richieste del WWF Abruzzo sono, dunque, quelle di accogliere nella stesura definitiva del Regolamento forestale le osservazioni delle associazioni ambientaliste e in particolare quanto emerso dal convegno organizzato a L’Aquila, il cui documento finale è stato trasmesso in Regione e ribadisce la necessità di istituire un tavolo tecnico, previsto nello stesso Regolamento, dove le associazioni ambientaliste possano collaborare con la Regione per favorire la tutela e la valorizzazione dell’ecosistema foresta e che abbia il compito di dare direttive e linee guida chiare su come e dove intervenire rispetto al patrimonio arboreo, in relazione sia al verde urbano, sia alle alberature stradali, sia ai tagli boschivi.