TERAMO – Il presidio del 19 ottobre, sotto il palazzo del Municipio in Via Carducci, ha rappresentato un momento cruciale nella lotta per il diritto all’abitare.

Grazie a questa mobilitazione, si è attivato un meccanismo che ha permesso a una famiglia teramana con tre bambini di ottenere un aiuto dal Comune per evitare lo sfratto che di lì a poco li avrebbe buttati in strada.

Questo risultato, che rivendichiamo, ha incoraggiato altre famiglie ad uscire dal limbo del silenzio e della rassegnazione e chiedere supporto per non perdere il tetto dove dormivamo a causa di sfratti esecutivi.

Perché solo ora? Cosa è cambiato?

È la dimostrazione che, finora, nessuno era disposto ad ascoltarle, a riconoscere il loro problema e a cercare soluzioni. È la prova che la crisi abitativa è profonda e radicata e che chi aveva perso ogni speranza ha finalmente trovato il coraggio di parlare.

La lotta paga, e la mobilitazione è il mezzo attraverso cui ottenere risultati concreti.

Per noi è chiaro: uniti e unite, possiamo far sentire la nostra voce ancora più forte e ottenere soluzioni reali e durature.

Invitiamo chi vive il problema e la cittadinanza alla prossima assemblea, domani martedì 5 novembre, alla Casa del Popolo, per discutere insieme il problema e affrontarlo nella sua interezza, affinché venga risolto alla radice attraverso il blocco degli sfratti, la costruzione di un dormitorio e la riqualificazione delle case popolari, a partire da Via Longo.

LOTTIAMO INSIEME!