NERETO  – A distanza di quattro settimane dall’efferato femminicidio della giovane Mihaela, Nereto ma non solo, l’intera provincia di Teramo riflette sui temi dalla violenza di genere e dei femminicidi. Riflessioni volute e portava avanti dal Partito Democratico e dalla Conferenza delle donne del Partito Democratico. L’’iniziativa “Al nostro posto, ovunque” è statp un momento importante per fare un punto a partire dal quadro legislativo, poi della conoscenza e della cultura. Assieme a sindaci, amministratori e rappresentanti delle organizzazioni e dei centri contro la violenza e a tutela delle donne, è intervenuta la Senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio.

In tal senso è stato presentato un ordine del giorno per coinvolgere i capigruppo in Consiglio regionale che impegni la Giunta a emettere un provvedimento che preveda un contributo una tantum da parte dalla Regione  Abruzzo a favore degli orfani da femminicidi, finalizzato a borse di studio per finanziare progetti di orientamento, formazione, e sostegno per l’inserimento degli stessi nell’attività lavorativa. La proposta, “consegnata” dalla presidente del Partito Democratico abruzzese Manola Di Pasquale al capogruppo in Consiglio regionale Silvio Paolucci, “Il Femminicidio – ha detto Valente – è il solo reato violento che non conosce crisi: nel nostro Paese muore una donna ogni due giorni, per mano di un uomo violento. Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una vera e propria escalation di violenza, tanto che come commissione di inchiesta sul Femminicidio abbiamo pensato di coinvolgere in prima persona il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.  La violenza di genere è un fenomeno strutturale e come tale va affrontato con una sinergia di sforzi che deve coinvolgere le istituzioni e la società tutta”.

Il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina ha sottolineato: “Dedichiamo questo 4 novembre alle donne nelle nostre Forze Armate. Non è un caso il giorno e il luogo che abbiamo scelto. Qui ed ora è più evidente il principale guasto sociale che dobbiamo affrontare: il potere delle donne e la volontà di dominio sulle donne. Lo scontro plastico che abbiamo davanti vede da una parte il maschio bianco violento che cavalca le paure e la perdita di privilegi patriarcali e dall’altra molte donne combattive che resistono e che inesorabilmente vinceranno. I democratici devono essere al fianco di queste ultime”.

Per la Presidente Valente “vincere la battaglia contro il Femminicidio deve essere una priorità per tutti e ci sono alcune priorità che come commissione ci siamo posti come obiettivo: dallo sblocco della legge sugli orfani per il Femminicidio, per cui abbiamo chiesto direttamente l’intervento del ministro Gualtieri e che a giorni, finalmente, vedrà la luce, liberando risorse che sono state ferme per quasi due anni. L’impegno per una velocizzazione nel trasferimento dei fondi ai centri antiviolenza: sono ancora in fase di distribuzione i fondi per il 2018. Senza uno snellimento delle procedure i centri di prima accoglienza delle vittime, così importanti, saranno sempre in affanno. Da ultimo, ma cosa che riteniamo assolutamente urgente e necessaria è la necessità di una battaglia culturale per la parità di genere che inizi sin dalla primissima eta, a partire dalle scuole: ancora troppi sono gli stereotipi di cui la nostra società è intrisa. Il lavoro da fare è tanto, la strada è lunga, ma siamo certi che l’unico modo per vincere la battaglia contro il Femminicidio che ancora, nel 2019 , è assurdamente tra le prime cause di morte delle donne, sia quello di contrastare la violenza su più livelli. con la tolleranza zero, anche a partire dai linguaggi quotidiani”.

Il richiamo alla necessaria sinergia tra misure di contrasto, risorse e un lavoro culturale e che operi nella formazione è stata ricorrente negli interventi oltre che di Manola Di Pasquale (che ha fornito un excursus sui provvedimenti che nei decenni hanno ottenuto le donne a tutela dei loro diritti, molti da poco: il reato di violenza sessuale non è più reato contro la morale, bensì contro la persona, solo dal 1996), in quelli del sindaco di Nereto Daniele Laurenzi, della deputata Stefania Pezzopane (che ha sottolineato l’importanza di simboli come delle panchine rosse e le targhe nelle sedi istituzionali per ricordare la necessità dell’impegno contro la violenza sulle donne), del consigliere regionale Dino Pepe, della sindaca di Torano Nuovo Anna Ciammariconi in rappresentanza delle amministratici e di Giuliano Di Flavio in rappresentanza del circolo Pd di Nereto.