ROMA – La CNA nazionale ha stilato pochi giorni fa la classifica dei Comuni più tassati, con specifico riferimento ad artigiani e piccole e medie imprese, e in Abruzzo la maglia nera è andata a Roseto. I dati sono impietosi: a Roseto – dove l’emblema della vessazione fiscale resta l’abnorme aumento della Tari di circa il 60% nel 2017 – il peso delle imposte comunali grava per il 16,7% sul totale della pressione fiscale sulle imprese; nella vicina Giulianova il dato è al 12,3%, mentre a Teramo scende al 9,4%. E dove finiscono tutte queste tasse che paghiamo? Noi siamo rimasti piuttosto basiti dall’aver appreso che “ben” seimila euro sono stati stanziati per tappare le buche, neanche fossimo a Kabul! Qualcosa evidentemente non funziona. A Roseto è necessario rivedere completamente l’assetto delle entrate e delle uscite. Il M5S da quando è al governo sta cercando di aiutare le imprese; importante è stato l’innalzamento al 50% della deducibilità Imu sugli immobili strumentali introdotto a livello nazionale dall’ultima legge di bilancio, che vogliamo presto portare al 100%, insieme ad altre misure che stiamo studiando per abbassare il cuneo fiscale che grava su imprese e cittadini. Ma le elevate imposte locali continuano a frenare il nostro territorio. Inoltre vogliamo creare nuovi modelli di sviluppo e di investimento; il “green investment” è una delle frontiere del futuro, in grado di creare migliaia di posti di lavoro, ma è necessario che le stesse amministrazioni locali agiscano in modo lungimirante, con una visione di sistema che riesca a sfruttare al meglio i vantaggi offerti dal quadro normativo nazionale, grazie a incentivi e sgravi per chi vorrà investire nel settore. Roseto, più di altre città, ha bisogno di una svolta e di un’amministrazione che sia all’altezza della situazione. Noi ci stiamo preparando per questa sfida e invitiamo i cittadini a farsi avanti, Roseto ha bisogno di noi.

On. Valentina Corneli